Alibaba, dalla Cina a Wall Street: al debutto doppierà Facebook
© -afp
© -afp
Il gigante di e-commerce viaggia nel New York Stock Exchange con il simbolo BABA al prezzo massimo di 170 miliardi di dollari. Il social network di Zuckerberg aveva fatto "solo" 104 dollari
© -afp
Le cifre dell'Ipo da record di Alibaba tendono al rialzo. Il gigante dell'e-commerce cinese sbarcherà a Wall Street venerdì. Grazie agli ordini oltre le attese ha conquistato una cifra di poco al di sotto dei 70 dollari per azione, a 66-68 dollari superando i 60-66 delle previsioni. Al prezzo attuale, Alibaba ha un valore di 170 miliardi, affermandosi come la maggiore Ipo della storia e rischiando di doppiare Facebook, che aveva fatto solo 104 dollari.
© -afp
© -afp
La capitalizzazione di mercato di BABA (che è il simbolo nel New York Stock Exchange del gruppo cinese più grande di Amazon e eBay) potrebbe arrivare infatti ai 200 miliardi di euro. Jack Ma, fondatore e presidente di Alibaba, delinea davanti a quasi 550 investitori radunati al Ritz-Carlton di Hong Kong, la strategia del gruppo, che aspira a essere "uno zoo con più animali piuttosto che una fattoria con un solo animale".
Il riferimento è all'ondata di acquisizioni che hanno preceduto lo sbarco in Borsa e ai piani per gli Stati Uniti e l'Europa, dove Alibaba punta a crescere dopo la quotazione. "Non penso mai ai concorrenti. C'è un detto cinese che dice: se non hai un nemico nel cuore, allora non hai un nemico. Le cose di cui mi preoccupo sono - mette in evidenza - come possiamo essere sicuri che la nostra cultura possa aiutare ad attirare, formare e sviluppare abbastanza giovani da poter aiutare le aziende a fare business in modo più facile". Ma si dice rammaricato della mancata quotazione di Alibaba a Hong Kong comunque, spiega, la normativa del listino non ha accettato la struttura di 'partnership' della società e quindi la decisione è ricaduta su Wall Street.
Il boom di Alibaba, test per le società hi tech, arriva nel giorno in cui Microsoft si rafforza in un settore a forte crescita con l'obiettivo di conquistare i giovanissimi: la società di Redmond acquista Mojang, il produttore del videogioco "Minecraft", per 2,5 miliardi di dollari. L'annuncio ufficiale dell'acquisizione segue i timori emersi negli ultimi giorni, con le prime indiscrezioni, dei fan di Minecraft, che paventano la perdita dello spirito del videogioco e ritengono Microsoft non "trendy".