SBARCO COL BOTTO

Alibaba, dalla Cina a Wall Street: al debutto doppierà Facebook

Il gigante di e-commerce viaggia nel New York Stock Exchange con il simbolo BABA al prezzo massimo di 170 miliardi di dollari. Il social network di Zuckerberg aveva fatto "solo" 104 dollari

19 Set 2014 - 08:53
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Le cifre dell'Ipo da record di Alibaba tendono al rialzo. Il gigante dell'e-commerce cinese sbarcherà a Wall Street venerdì. Grazie agli ordini oltre le attese ha conquistato una cifra di poco al di sotto dei 70 dollari per azione, a 66-68 dollari superando i 60-66 delle previsioni. Al prezzo attuale, Alibaba ha un valore di 170 miliardi, affermandosi come la maggiore Ipo della storia e rischiando di doppiare Facebook, che aveva fatto solo 104 dollari.

Alibaba, dalla Cina a Wall Street: al debutto doppierà Facebook

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La capitalizzazione di mercato di BABA (che è il simbolo nel New York Stock Exchange del gruppo cinese più grande di Amazon e eBay) potrebbe arrivare infatti ai 200 miliardi di euro. Jack Ma, fondatore e presidente di Alibaba, delinea davanti a quasi 550 investitori radunati al Ritz-Carlton di Hong Kong, la strategia del gruppo, che aspira a essere "uno zoo con più animali piuttosto che una fattoria con un solo animale".

Il riferimento è all'ondata di acquisizioni che hanno preceduto lo sbarco in Borsa e ai piani per gli Stati Uniti e l'Europa, dove Alibaba punta a crescere dopo la quotazione. "Non penso mai ai concorrenti. C'è un detto cinese che dice: se non hai un nemico nel cuore, allora non hai un nemico. Le cose di cui mi preoccupo sono - mette in evidenza - come possiamo essere sicuri che la nostra cultura possa aiutare ad attirare, formare e sviluppare abbastanza giovani da poter aiutare le aziende a fare business in modo più facile". Ma si dice rammaricato della mancata quotazione di Alibaba a Hong Kong comunque, spiega, la normativa del listino non ha accettato la struttura di 'partnership' della società e quindi la decisione è ricaduta su Wall Street.

Il boom di Alibaba, test per le società hi tech, arriva nel giorno in cui Microsoft si rafforza in un settore a forte crescita con l'obiettivo di conquistare i giovanissimi: la società di Redmond acquista Mojang, il produttore del videogioco "Minecraft", per 2,5 miliardi di dollari. L'annuncio ufficiale dell'acquisizione segue i timori emersi negli ultimi giorni, con le prime indiscrezioni, dei fan di Minecraft, che paventano la perdita dello spirito del videogioco e ritengono Microsoft non "trendy".

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