Sul tavolo il decollo di Ita e la questione dei lotti di manutenzione e handling, da mettere a gara. Tutti punti da chiarire in fretta, avverte il ministro. Sindacati sulle barricate
La nuova Alitalia sarà mini: 6mila esuberi da gestire
Inizia una "settimana decisiva" per il futuro di Alitalia, secondo il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. Il "braccio di ferro" ingaggiato con la Commissione europea per la compagnia, dice, sembra essere davvero "alle battute finali". Il decollo di Ita è bloccato dal via libera Ue e resta da risolvere la questione dei lotti di manutenzione e handling, da mettere a gara. Tutti punti da chiarire in breve tempo, assicura il ministro.
Gli slot da vendere ai concorrenti - Il futuro resta ancora comunque da definire: Alitalia dovrà cambiare il nome, forse il logo e quasi la metà degli slot di Milano Linate dovranno essere venduti a concorrenti come Ryanair, Lufthansa e EasyJet. Certo è che Giorgetti, intervenendo a un dibattito organizzato a Milano dalla scuola di formazione politica della Lega, non si nasconde dietro un dito.
Giorgetti: "Auspico una soluzione positiva" - "Questa trattativa" con Bruxelles "io auspico che porti a una soluzione positiva", sottolinea. Quindi, fa presente che "è chiaro che se fossimo stati proni alla Commissione europea, la trattativa sarebbe stata chiusa tre mesi fa". E ancora, secondo il titolare del Mise, "è chiaro che la nuova compagnia aerea molto probabilmente sarà diversa, molto più ristretta su rotte e velivoli e soprattutto non potrà avere in sè tutte le parti che aveva prima come l'handling e la manutenzione".
"Vogliamo una compagnia competitiva" - Insomma, è in corso "un confronto molto serrato con la Commissione europea, l'intenzione del governo italiano è di avere una compagnia competitiva", ma "è oggettivamente un braccio di ferro". Se il settore cargo, "in questo momento, non è il focus della missione aziendale", anche se "in prospettiva credo che sia contemplato", a detta di Giorgetti, c'è da ricordare che "lo Stato italiano ha deciso di metterci tre miliardi, che non significa affatto disimpegno da parte dello Stato".
C'è un però: "Non si possono sicuramente buttare via, perché ci sono altri settori che sono in sofferenza". Resta il fatto, comunque, che "la prospettiva di Ita è di aumentare il suo spettro di attività. Il piano di ammortizzatori sociali e di politiche attive del lavoro è già allo studio con il ministro Orlando".
Sindacati preoccupati - I sindacati sono sulle barricate. "Su Alitalia - è il grido di dolore di Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, - è inaccettabile l'atteggiamento discriminatorio della Commissione Ue, che non autorizza il piano industriale che prevede il trasferimento delle attività alla nuova compagnia con un impegno di 3 miliardi dello Stato. Bruxelles ha autorizzato la ricapitalizzazione di altre compagnie europee per importi ben superiori: 10,4 miliardi per Air France-Klm e 9 per Lufthansa". Sbarra si chiede: "Non erano aiuti di Stato? Sono due pesi e due misure. Sono i colpi di coda di un'Europa miope che ostacola lo sviluppo con scelte sbagliate e discutibili".