AF che si defila

Alitalia: da Cai ad Etihad, le tappe

La nascita della cordata italiana, AF che si defila

08 Ago 2014 - 17:45
 © ansa

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L'ex compagnia di bandiera sta di nuovo per cambiare pelle: il matrimonio con Etihad è l'ultima tappa di una storia movimentata cominciata nel 2009. Ecco allora gli snodi principali per ripercorrere cinque anni di Alitalia privata.

NASCE CAI - Il 13 gennaio del 2009 decolla ufficialmente il nuovo vettore, che unisce Alitalia ad Airone, sotto il sigillo Cai (Compagnia aerea italiana), con Air France Klm partner strategico con il 25%. Il presidente è Roberto Colaninno, mentre Rocco Sabelli ricopre la carica di amministratore delegato. E' solo il primo dei tre ad rapidamente succedutisi al vertice della compagnia: nel 2012 arriva Andrea Ragnetti e successivamente Gabriele Del Torchio. L'operazione Cai è stata il risultato del 'piano Fenice', disegnato da Corrado Passera, allora alla guida di Intesa Sanpaolo, insieme a una cordata di imprenditori italiani per salvare e difendere la nazionalità di una compagnia, che nella primavera del 2008 stava per passare in mano transalpina.

AIR FRANCE SI DEFILA, PARTE CACCIA A NUOVO PARTNER - A metà settembre spuntano indiscrezioni di stampa che danno Air France pronta a fare un'offerta per rilevare la maggioranza della compagnia italiana. Si riaprono cosi' le polemiche sull'italianità della compagnia aerea di Fiumicino. Soprattutto si teme per il piano che potrebbe comportare la nuova proprietà con un taglio netto del personale. Poi pero' arriva il no dei francesi all'aumento di capitale deciso da Alitalia. A questo punto diventa necessario trovare un nuovo partner. Entra in gioco anche Poste Italiane, che entra nel capitale, ma non basta: serve un'alleanza con un vettore internazionale.

SCENDE IN CAMPO ETIHAD - A fine anno, sfumata l'ipotesi di Air France e concluso l'aumento di capitale, prende campo l'entrata in scena della giovane compagnia con base ad Abu Dhabi. Poi a febbraio c'è l'accordo tra Alitalia e sindacati sugli esuberi in vista di un accordo. Ma la trattativa è difficile, con diversi stop&go. Dopo il sostanziale disco verde della banche, e risolto il nodo dei posti di lavoro, il nodo resta quello del ruolo di Poste.

LA 'MIDCO' - La soluzione per avere il via libera di Poste è la società cuscinetto, in cui il gruppo investe 70 milioni di euro in vista dello sviluppo futuro di Alitalia. L'aumento di capitale sale così da 250 a 300 milioni di euro e il ministro Lupi pone la firma dell'accordo all'8 agosto.

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