L'a.d.: "Niente cig né solidarietà, queste persone devono uscire dall'azienda". Con le banche "siamo molto avanti", rassicura
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"L'accordo con Etihad prevede 2.200 esuberi strutturali, all'interno dei quali si dovranno trovare opportuni meccanismi e forme di tutela". Lo ha affermato l'a.d. di Alitalia, Gabriele Del Torchio, escludendo che si possa ricorrere a cig a rotazione e solidarietà: "Queste persone purtroppo devono uscire". "Con la compagnia emiratina parliamo di un investimento da 560 milioni, che va nella direzione di rafforzare la società", ha aggiunto.
"C'è l'assoluta necessità per Alitalia e le altre compagnie di passare attraverso un complesso, doloroso e faticoso processo di ristrutturazione - ha spiegato -, la posta in gioco sono le oltre 11mila persone che resteranno". Non ci sono quindi "altre vie d'uscita" per rendere "più efficiente l'azienda e rafforzare la presenza nelle rotte intercontinentali". L'accordo con Etihad in sintesi "ci permetterà di affrontare con maggiore serenità il futuro". "Con le banche siamo molto avanti", ha dunque spiegato a proposito della trattativa con gli istituti di credito sul debito previsto. Ai giornalisti che gli chiedono se dal Cda di venerdì della compagnia si aspetta un via libera all'intesa, Del Torchio ha risposto: "E' quello su cui lavoriamo".
Sulle low cost ha affermato: "Godono di fortissime asimmetrie competitive". Precisando che le compagnie no frills sono "diventate la maggioranza del mercato domestico". "Il valore del settore del trasporto aereo è veramente grandissimo e ci stiamo avvicinando ai 20 miliardi l'anno", Del Torchio ha infine evidenziato le difficoltà del mercato domestico: c'è una "crescita esponenziale dei vettori non italiani" e la componente italiana è passata dal 65% del 2009 al 44% dell'anno scorso.
Poletti: "Il problema degli esuberi va affrontato" - Il "problema degli esuberi si sapeva essere presente" e che "quindi va affrontato". Lo dice il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. "C'è stata la riunione del Cda e una convocazione delle parti sociali per giovedì - aggiunge il ministro a margine di un incontro a Catania - poi naturalmente a fronte delle discussioni che saranno fatte tra azienda e organizzazioni sindacali si valuterà come intervenire rispetto al problema, che si sapeva essere presente e quindi un problema che va affrontato".