Financialounge.com

Anche la GenZ si è stufata di fare solo smart working

Lavorare sempre da casa comincia a pesare anche per i giovanissimi, che si sentono meno felici, realizzati e sentono di avere meno opportunità di crescita

06 Feb 2025 - 10:43

Negli ultimi anni la Generazione Z è stata descritta come profondamente diversa da quelle precedenti sotto molti aspetti. Uno dei più importanti riguarda sicuramente il rapporto con il lavoro. Andare in ufficio, parlare dal vivo con i colleghi, la classica birra post-lavoro: abitudini considerate obsolete dai nati tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000.

ECCESSO DI SMART WORKING
Almeno finora. Perché alcuni recenti sondaggi mostrano delle crepe nella concezione del lavoro finora associata alla Gen Z. Una concezione basata su un approccio nuovo al lavoro, anzi sul rapporto tra qualità di vita e lavoro. Più tempo libero, più attenzione al benessere psicologico, importanza delle questioni ambientali e, soprattutto, tanta flessibilità oraria. In una parola: smart working, lavorare da casa. Lo smart working è senza alcun dubbio il Sacro Graal della Generazione Z.

VOGLIA DI UFFICIO
Ma la luna di miele tra la Generazione Z e lo smart working sembra essere in dirittura d’arrivo. Dopo aver scoperto i benefici del lavoro da casa, ora i giovanissimi lavoratori stanno cominciando a rivalutare – perlomeno – l’opzione mista: smart e qualche giorno in ufficio. Il dato è emerso da un recente sondaggio condotto negli Usa da Freeman and The Harris Poll, con il 91% degli intervistati (tutti appartenente alla Gen Z) che ha dichiarato di volere più opportunità di interagire con i colleghi di persona. Secondo lo stesso sondaggio, il 69% afferma di sentirsi più isolato a causa della tecnologia.

IL SONDAGGIO
Le avvisaglie di questo cambiamento erano già state intercettate da una survey condotta dalla compagnia assicurativa MetLife, dalla quale è emerso che solo un lavoratore della Gen Z su tre si sente psicologicamente sano, principalmente a causa dell’isolamento da smart working. Sempre MetLife ha paragonato i risultati dell’ultima survey con quelli del 2018. Il campione era lo stesso (lavoratori tra i 21 e i 25 anni), ma rispetto a sette anni fa sono cresciute le percentuali di dipendenti che si sentono mano realizzati (5%), meno felici (8%), meno coinvolti (8%) e stressati (11%).

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri