Il Misery index della Confcommercio

Ancora in crescita l'indice di disagio sociale

Il tasso di disoccupazione estesa si è attestato a 14,8 punti a gennaio, nello stesso mese i prezzi di beni e servizi ad alta frequenza di acquisto sono aumentati del 2,2%

08 Mar 2017 - 15:36

A gennaio il Misery index della Confcommercio è nuovamente aumentato, riportandosi su livelli vicini a quelli del giugno del 2015, evidenziando come la ripresa economica dell’Italia sia ancora piuttosto fragile.

Il MIC (appunto il Misery index della Confcommercio) misura mensilmente il disagio sociale causato dalla disoccupazione estesa - con il quale si considerano i disoccupati, i cassaintegrati gli e scoraggiati - e dalla variazione percentuale dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto. L’indice in questione a gennaio è salito a 20,3 punti dai 19,4 punti di dicembre 2016.

Osservando le tabelle della Confcommercio si può notare come il MIC si presenti in crescita costante ormai da quattro mesi – dai 18,7 di ottobre è salito ai 19,1 di novembre, ai 19,4 di dicembre e ai 20,3 delle ultime rilevazioni – riflettendo l’andamento, come spiegato, di disoccupazione estesa e quello dei prezzi di acquisto.

A fronte di un tasso di disoccupazione ufficiale pari all’11,9% (stabile da novembre, mese in cui è cresciuto rispetto all’11,7% di ottobre), quello della disoccupazione estesa si è attestato al 14,8%, in linea con le precedenti rilevazioni e in crescita rispetto ad ottobre. Nello stesso periodo i prezzi di beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto sono aumentati del 2,2%, accelerando notevolmente rispetto al +1% di dicembre, al +0,5% di novembre e al +0,2% di ottobre.

Come spiega la Confcommercio, la sostanziale stabilità rilevata per il tasso di disoccupazione esteso è legata, da un lato, all’aumento del numero dei disoccupati (+2 mila unità su base mensile), all’aumento di 30 mila unità del numero degli occupati, alla riduzione del 46,3% su base anno delle ore di Cassa integrazione guadagni e, allo stesso tempo, al passaggio di 7mila unità (su base mensile, mentre su base annua si parla di 142 mila individui) dall’area degli scoraggiati alla forza lavoro.

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