Mentre il confronto congiunturale mostra dinamiche negative per entrambi i flussi, quello tendenziale registra un +6,3% per l’export e un +4,2% per l’import
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A luglio entrambi i flussi del commercio con l'estero hanno riportato una contrazione rispetto al mese precedente e una crescita notevole rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In particolare l'import ha segnato un -3,7% su base congiunturale e un +4,2% su base tendenziale. L'export ha invece riportato un -0,4% e un +6,3%.
Come evidenziano le serie storiche dell'Istituto nazionale di statistica è ormai da gennaio 2015 che non si rileva un calo tendenziale delle esportazioni, stesso mese in cui si registrò anche l'ultima contrazione, anno su anno, delle importazioni. Le dinamiche congiunturali mostrano invece un andamento altalenante per entrambi flussi: sono due mesi di fila che le esportazioni scendono, portando così a quattro i mesi del 2015 in cui si è registrata una contrazione (gennaio, aprile, giugno e, appunto, luglio). Per quanto riguarda invece i flussi in entrata, i primi quattro mesi hanno riportato tutti variazioni positive, a maggio si è registrata la prima contrazione del 2015 a cui è seguita la crescita da giungo e di nuovo il calo di luglio.
La flessione congiunturale che ha interessato le esportazioni a luglio (ricordiamolo: -0,4%) è risultato di un aumento dell'1% delle vendite verso i mercati al di fuori dell'Unione europea e di un calo dell'1,5% per quelle verso i Paesi Ue. A pesare maggiormente sul dato generale sono state le esportazioni di prodotti energetici, al netto dei quali si registra una crescita dello 0,4%.
Il confronto tendenziale mostra invece una crescita del 5,7% per le vendite verso i Paesi dell'area dell'Unione Europea e un +7% per quelle verso i Paesi extra-Ue.
Il calo congiunturale delle importazioni è invece la sintesi del -1,7% registrato dagli acquisti da Paesi europei e del -6,4% per quelli da Paesi extra-Ue. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno la variazione è stata invece positiva per le importazioni dai Paesi dell'area Ue, con un +8,9%, ma negativa per quelle da Paesi extra-Ue, -1,6%.
Guardando invece la bilancia commerciale, il saldo si mostra in attivo per otto miliardi di euro: 6,9 miliardi in più rispetto al luglio dello scorso anno. Un dato che, al netto dell'energia, risulta in attivo per 11,3 miliardi.