Via libero anche per i lavoratori precoci: il governo ha calcolato che la platea potenziale per il 2017 è di 60mila persone
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Le domande per l'accesso all'anticipo pensionistico sociale con i requisiti raggiunti entro il 2017 andranno presentate entro il 15 luglio. Chi raggiunge i requisiti nel 2018 dovrà fare domanda entro il 31 marzo 2018. Lo si legge nel decreto attuativo sull'Ape sociale firmato dal premier Paolo Gentiloni. Via libera alle domande di pensionamento anticipato anche per i lavoratori precoci.
Con i decreti firmati da Gentiloni parte quindi la corsa alle domande per il pensionamento anticipato rispetto all'età di vecchiaia per disoccupati e disabili con almeno 63 anni e con ammortizzatori sociali esauriti e per i lavoratori precoci con almeno 41 anni di contributi. La platea potenziale per il 2017 è di 60mila persone (35mila per l'Ape social e 25mila per i precoci), mentre altri 45mila potrebbero avere i requisiti nel 2018 (20mila Ape social e 25mila precoci).
Le prime domande dovranno essere presentate entro il 15 luglio in modo da mettere a punto la graduatoria e avere una risposta dall'Inps entro il 15 ottobre. In caso di risorse insufficienti avranno la priorità coloro che sono più vicini all'età per la pensione di vecchiaia.
Chi può fare domanda per l'Ape social - L'Anticipo spetta ai lavoratori pubblici e privati con almeno 63 anni di età purché siano disoccupati che hanno esaurito gli ammortizzatori da almeno tre mesi; soggetti che assistono il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap grave; invalidi civili con un grado di invalidità pari o superiore al 74%; dipendenti che svolgono da almeno sei anni in via continuativa un lavoro particolarmente difficoltoso o rischioso (tra i quali operai edili, operatori ecologici, facchini, insegnanti di scuola dell'infanzia, infermieri organizzati su turni ecc). I sei anni si possono calcolare nell'ambito degli ultimi sette.
I lavoratori precoci - I lavoratori precoci, ovvero coloro che hanno lavorato almeno un anno prima dei 19 anni, potranno andare in pensione con 41 anni di contributi. Il requisito in futuro (nel 2019) sarà adeguato alla speranza di vita. Potranno fare richiesta i lavoratori precoci disoccupati che hanno esaurito gli ammortizzatori da almeno tre mesi, invalidi con un grado di almeno il 74% o coloro che svolgono da almeno sei anni in via continuativa un'attività gravosa.