"Sembra che si stia lavorando contro la nostra azienda", sottolinea l'a.d. Matthieu Jehl. Intanto sono otto le persone iscritte nel registro degli indagati per la morte dell'operaio precipitato in mare da una gru
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Non si placano le polemiche sul caso ArcelorMittal. "Si ha l'impressione che si stia lavorando contro la nostra azienda", ha detto l'amministratore delegato della società, Matthieu Jehl, durante l'incontro al Mise. Da parte sua il vicepremier Luigi Di Maio ha replicato che "nessuno a questo tavolo vuole chiudere lo stabilimento di Taranto". Intanto sono nove gli indagati per la morte dell'operaio precipitato in mare mentre lavorava su una gru.
"Massima priorità al lavoro e alla sicurezza sul lavoro. C'è un morto e un sequestro della magistratura, non si possono accusare Governo e sindacati per questo", ha sottolineato il ministro dello Sviluppo economico.
L'indagine per omicidio colposo - La Procura di Taranto ha iscritto nel registro degli indagati nove persone per la morte di Cosimo Massaro, precipitato in mare nel porto di Taranto il 10 luglio mentre era al lavoro su una gru, che si è spezzata dopo essere stata investita da una tempesta. Il corpo è stato ritrovato dai sommozzatori a sei metri di profondità, dopo tre giorni di ricerche. Le autorità hanno disposto l'autopsia. Le ipotesi di reato sono di concorso in omicidio colposo e di omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.
Tra gli indagati figura anche il datore di lavoro e gestore del siderurgico di Taranto di ArcelorMittal, Stefan Michel Van Campe, e altri dirigenti e responsabili di reparto dello stabilimento. La Procura potrebbe poi aprire un'ulteriore inchiesta su un altro incidente che si è verificato lunedì nel reparto Laf dell'ex Ilva, dove, secondo quanto denunciato dall'Usb, una pinza e un bozzello sono precipitati al suolo senza provocare feriti.