"E' tra le più elevate in Europa, secondi solo alla Spagna", ha detto il presidente Giampaolino
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L'evasione Iva in Italia è tra i primi posto in Europa, superata solo dalla Spagna. Il dato è evidenziato dal presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, durante il discorso di inaugurazione dell'anno giudiziario. Nel Vecchio Continente, spiega il magistrato contabile, si assiste a "una caduta della compliance. Per la sola imposta sul valore aggiunto per l'Italia si evidenzia un tax gap superiore al 36%".
Giampaolino ha poi ricordato che il 2011 "sarà ricordato nella storia della finanza pubblica italiana, per la severità della situazione economica e per l'affanno con il quale i governi hanno rincorso i rimedi necessari a fronteggiarla e ad arginarne gli effetti più devastanti". Purtroppo a questo si aggiunge il fatto che nel nostro Paese "illegalità, corruzione e malaffare sono fenomeni ancora notevolmente presenti".
La Corte dei Conti ha poi ammonito le analisi effettuate ex post su spese ed entrate. "In Italia - ha affermato -, mentre grande attenzione è riservata alle proiezione e alla stima degli effetti attesi dai principali provvedimenti, sono invece carenti le misurazioni e le valutazioni ex post circa l'impatto che le politiche pubbliche esercitano sulla dinamica delle entrate e delle spese".
Ma non solo il presidente dell'organo statale ha spiegato che spesso "la trasformazione di enti pubblici in società" è una strategia per massimizzare i profitti e minimizzare le responsabilità. "Spesso - ha detto - il passaggio a Spa si riduce a vuota forma o ad artificioso guscio quando le sue regole, flessibili per consentire una gestione efficiente dell'impresa vengono strumentalizzate da un'amministrazione non orientata all'economicità e, di fatto, esonerata da responsabilità".
All'inaugurazione dell'anno giudiziario è intervenuto anche il procuratore generale aggiunto, Maria Teresa Arganelli, che ha lodato la disciplina "che prevede la sanzione della incandidabilità per amministratori e revisori dei conti di enti locali che con loro ripetuti e accertati comportamenti produttivi di danno, abbiano causato il dissesto dell'ente". La Arganelli ha poi denunciato la perpetrazione di "obiettivi personalistici, cui è estraneo l'interesse statale", nell'affidamento di "incarichi e consulenze nell'amministrazione pubblica".
Ministro Severino: "Corruzione mai debellata"
"Mi sembra che sia un allarme che tutti gli anni ci accompagna a riprova del fatto che il fenomeno non " stato debellato, ma nessuno di noi ha mai pensato che sia stato debellato". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Paola Severino, lasciando la cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte dei Conti, prima di recarsi alla Camera dove le commissioni hanno in esame un ddl proprio in materia di prevenzione della corruzione.