Misure contro la crisi

Spagna, Rajoy: "Taglio tredicesime agli statali"

Madrid, il premier ha annunciato al Parlamento le misure per ridurre il deficit. Tra queste anche l'aumento dell'Iva dal 18 al 21%

11 Lug 2012 - 14:27
 © Ap/Lapresse

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Aumento di tre punti dell'Iva dal 18 al 21% e soppressione della tredicesima per parlamentari, impiegati e alte cariche dell'amministrazione pubblica. Queste alcune delle misure di austerity che il premier spagnolo, Mariano Rajoy, ha annunciato in Parlamento, con l'obiettivo di ridurre il deficit di 65 miliardi di Euro in due anni e mezzo. I dipendenti pubblici avranno anche meno giorni di ferie e verranno ridotti i permessi sindacali.

Il numero dei consiglieri degli enti locali scenderà di circa il 30%. Diminuiranno anche le indennità per i sindaci. Rajoy ha annunciato che la riforma della pubblica amministrazione dovrebbe portare risparmi per 3,5 miliardi di euro.

Con l'economia in recessione, una disoccupazione a livello record e la discesa delle entrati fiscali, la Spagna sta cercando il modo di centrare gli obiettivi di riduzione del deficit concordati con l'Unione europea. Proprio ieri la Ue aveva concesso alla Spagna un anno in più per il rientro del deficit al 3% del Pil, da attuare non più entro il 2013 ma entro il 2014. Un documento della Commissione europea mostra, tuttavia, che anche questo nuovo target è difficile da raggiungere.

"Queste misure non sono piacevoli ma necessarie. La nostra spesa pubblica supera le entrate di decine di miliardi di euro", ha dichiarato il premier al Parlamento. Rajoy ha anche annunciato nuove tasse indirette sull'energia, piani di privatizzazione di porti, aeroporti e asset ferroviari e l'abolizione degli sgravi fiscali sugli immobili che il suo partito aveva ripristinato a dicembre 2012. Mantenendo la promessa che aveva fatto in campagna elettorale non ha toccato le pensioni e l'aggravio fiscale è stato spostato dalle imposte dirette su lavoro e reddito alla tassazione sui consumi.

Intanto per le strade di Madrid si sono riversati centinaia di minatori che già avevano protestato a marzo contro i tagli ai sussidi al settore.

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