La Legge di stabilità annulla qualsiasi altro beneficio sulle tasse per chi usufruisce di quelli legati all'acquisto della prima casa: dalla scuola allo sport, dalla badante all'assicurazione
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Con le ultime regole introdotte nella Legge di stabilità, chi ha un mutuo, e detrae quindi dai redditi gli interessi passivi sul prestito casa, non avrà diritto ad altri sconti sulle tasse. La combinazione degli effetti legati a nuove franchigie e tetto alle detrazioni mette infatti chi già usufruisce del bonus legato all'acquisto della prima casa nelle condizioni di non avere altri diritti di abbattimento sugli oneri fiscali.
C'è infatti quel tetto, stabilito dalla nuova Manovra del governo, di 3mila euro per le detrazioni. Ed è molto probabile, praticamente certo, che a quel tetto ci arrivi chiunque ha acceso un prestito per comprarsi la casa. La Legge di stabilità azzera dunque qualsiasi altro beneficio sulle tasse per chi già può sottrarre la voce mutuo casa, come fa notare la Cgia di Mestre.
Sconti fiscali, si salva solo la sanità
I primi dati parlano di un milione di famiglie che, nel conto delle loro detrazioni, dovranno fermarsi a quelle legate alla casa. Scuola dei figli, spese per il funerale, residenza universitaria del figlio, ma anche assistenza per i disabili o spese per la badante, donazioni ad associazioni benefiche o assicurazioni. Tutto questo non conterà più ai fini fiscali. Ci resta soltanto la sanità, che non fa cumulo con le altre spese. Ma anche nel capitolo salute valgono comunque i 250 euro di franchigia.
Per i redditi bassi ci sarà il calo dell'aliquota Irpef, certo. Ma dai primi calcoli sembra che questo beneficio non ripagherà se non in parte il danno subito sull'altro fronte.
E anche i bonus casa si riducono
La Legge di stabilità dice che per quasi tutte le detrazioni c'è una franchigia di 250 euro e che comunque il totale delle detrazioni non può superare i 3mila euro. E gli interessi passivi sul mutuo per la prima casa difficilmente non raggiungono, nell'arco di un anno, quel tetto.
Ecco, dunque, che chi già risparmia sul mutuo può dire addio a qualsiasi altra agevolazione. Oltre a perderci, pure, sullo stesso capitolo mutuo. Perché, se fino all'anno scorso il tetto sui mutui era di 4mila euro, adesso si abbassa di mille. Il che significa che fino a ieri si potevano pagare meno tasse per 760 euro. Oggi invece si può risparmiare solo fino a un massimo di 570 euro.
L'Agenzia del territorio fa un calcolo medio sui valori dei mutui datati 2011: 135mila euro al tasso del 3,37%, con una rata di 700 euro al mese. Con questi dati, per i primi dieci anni gli interessi passivi superano i 3mila euro, il massimo detraibile, e quindi la famiglia interessata ci perde. Gli interessi passivi scendono sotto i 3mila solo allo scadere del decimo anno, e solo da quel momento si potrà detrarre tutto il "detraibile".
Casa, sogno o incubo?
Ecco dunque che il capitolo casa viene ulteriormente penalizzato da misure sempre più punitive per le famiglie. Non bastava l'Imu, che ha fatto infuriare i contribuenti. Adesso la casa si mangia perfino gli altri bonus fiscali finora concessi dalla legge. E, in tempi di precarietà, di crisi, di insicurezza, diventa un bene sempre più difficilmente raggiungibile.