Nascono fuori dai patrii confini, ma parlano la lingua di Dante. Viaggiano online, ma hanno il cuore a Roma. Sono le testate che informano quasi quattro milioni di italiani sparsi in tutto il mondo
© Dal Web
Parlano italiano, lavorano in un paese straniero, ma non hanno voglia di rinnegare le proprie origini. Al contrario, vogliono offrire un servizio ai connazionali che come loro hanno vissuto (o vivranno) le tappe dell’emigrazione: sradicamento, spaesamento iniziale, graduale inserimento nella comunità di arrivo, odio o nostalgia per l’Italia. Sono le testate di informazione che sorgono all’estero, ma parlano la lingua di Dante. Negli ultimi anni sono sorte in molti paesi, spesso privilegiando la forma online che richiede pochi investimenti, ma diffusione veloce ed efficace.
Nella maggior parte dei casi questi siti nascono dalla buona volontà di un singolo che vuole offrire notizie di servizio, non hanno redazioni strutturate e crescono grazie all'entusiasmo di collaboratori che scrivono gli articoli a titolo gratuito. Ecco gli esperimenti più interessanti ai quattro angoli del mondo.
Berlino, cuore dell'Europa
“Il Mitte” è il quotidiano web per italofoni creato a Berlino da due giovanissimi brianzoli, il giornalista Valerio Bassan (26 anni) e la fotografa Elena Brenna (26 anni).
Il lancio del sito è avvenuto a maggio, ma l’idea di fare informazione dall’estero è stata una tentazione più antica di entrambi i fondatori. Come racconta Bassan a Tgcom24, “Berlino era la città ideale dove mettere in piedi un progetto di informazione in lingua straniera. Quando io ed Elena ci siamo trasferiti qui, anche altri italiani lo stavano facendo. Oggi ci leggono gli italiani che lavorano in Germania (60mila solo a Berlino), ma anche tutti coloro che amano questa città. E poi non esistevano esperienze simili”. L’offerta de “Il Mitte” è molto ampia: cronaca e politica in prima battuta, senza dimenticare arte, musica e cultura. Il focus resta Berlino, ma con qualche “deviazione” sulla Germania in senso più ampio e sulle notizie che legano i due paesi.
Mai come in questo momento Roma e Berlino sono state così vicine e così lontane nello stesso tempo. E con la caduta del Governo Monti e il ritorno in campo di Berlusconi, è quasi impossibile non parlare di politica con un berlinese. Spiega ancora Bassan: “I sentimenti prevalenti sono l’insoddisfazione e lo scoramento per quanto riguarda gli italiani. I tedeschi, invece, sono molto pungenti in questi giorni, ci prendono in giro, ma sono soprattutto stupiti da quanto sta accadendo in Italia”.
Dalla Spagna con furore
Numerosa e affamata di notizie è anche la comunità italiana che si è insediata a Barcellona e dintorni. Il punto di riferimento è il portale Italiacerca.info fondato e diretto da Pietro Mariani nel 2005. L’idea iniziale, spiega lo stesso Mariani a Tgcom24, “è stata quella di accoppiare la parola ‘Italia’ con la parola ‘cerca’ che in spagnolo significa ‘vicina’ e usare il doppio significato con l'italiano per la ricerca di notizie”. Il sito parla ai quasi 200mila connazionali residenti nella Penisola Iberica e a quelli che la scelgono come mèta di vacanza o di lavoro.
“Negli anni passati - ricorda Mariani - con il boom della Spagna non c`era giorno che non ricevessimo richieste da giovani laureati o diplomati italiani che avevano voglia di trasferirsi in Spagna per trovare un’occupazione. Negli ultimi due anni le richieste sono quasi scomparse ed è iniziato un processo inverso di rientro in Italia o di trasloco in altri paesi europei. Soprattutto per quelle persone con alta specializzazione che ormai non trovano più lavoro presso aziende spagnole. Rimane invece attivo il flusso in arrivo degli addetti al settore turistico e alla ristorazione. Ogni mese si apre un nuovo locale made in Italy a Barcellona oppure sulla costa durante la stagione estiva”.
Anche nella Repubblica Dominicana
La missione di "Italia chiama Italia" è molto ambiziosa: parlare non solo a una comunità locale, ma ai 4 milioni di italiani sparsi per il mondo, facendoli sentire a casa e coinvolti nella vita politica e sociale della loro terra d’origine. La base del sito è nel
Nel multietnico Canada
Il milione e mezzo di italiani residenti nel multietnico Canada (solo a Toronto si parlano quasi 200 lingue) può leggere una pubblicazione nella propria lingua madre: il "Corriere Canadese", edito a Toronto dal 1954, distribuito insieme al quotidiano "La Repubblica", e leggibile anche online sul sito www.corriere.com.
Il direttore Responsabile Paola Bernardini spiega a Tgcom24: "I nostri lettori sono gli italo-canadesi, non più emigrati per necessità, ma parte integrante della nazione in cui vivono, che spesso ricoprono incarichi importanti nel parlamento federale, in quello provinciale o comunale. Basta ricordare che quattro sindaci delle più importanti città dell’Ontario sono italiani. Il nostro obiettivo è la diffusione di informazioni relative ai due stati e il mantenimento e la diffusione della lingua e della cultura italiane. Raccontiamo Canada e Italia, con ampio spazio alle sezioni esteri, cultura, economia. Molto seguito ha anche la sezione spettacoli, specialmente i servizi dedicati al Tiff, il Toronto International Film Festival. Come giornalisti a volte dobbiamo fronteggiare le domande e l’ironia dei colleghi della stampa canadese che ci contattano per cercare di comprendere i comportamenti di alcuni politici italiani che purtroppo rovinano l’immagine del nostro Paese all’estero".
Con una tiratura media di 35mila copie, la redazione è composta da nove giornalisti italiani, iscritti all’Ordine e con precedenti esperienze maturate in Italia, ai quali si aggiunge una rete di corrispondenti in Canada e collaboratori in Italia. I contributi statali italiani sono un grosso aiuto finanziario per la testata (nonostante i ritardi nell'erogazione dei fondi per l'editoria) ma non riescono a coprire del tutto l'onerosa distribuzione che in Canada avviene ancora porta a porta.
La nutrita comunità italo-australiana
Se si contano solo quelli di prima generazione, gli immigrati italiani in Australia sono 300mila, ma se si aggiungono anche quelli nati nella terra dei canguri, si arriva a oltre un milione di persone. Le loro testate di riferimento sono "Il Globo" (per Melbourne) e "La Fiamma" (per Sydney) del gruppo Italian Media. Stessi contenuti (a parte la sezione che affronta la cronaca locale) e stessa redazione, i due giornali escono in edizione cartacea e digitale (su ipad e iphone) con cadenza bisettimanale.
Il direttore Dario Nelli mette subito le cose in chiaro: "La crisi ci ha costretto a ridurre le uscite a due volte a settimana, anche perché i nostri lettori stanno invecchiando. Speriamo di guadagnare l'attenzione anche dei più giovani con le applicazioni dedicate a tablet e smartphone. E poi non possiamo ignorare il nuovo flusso migratorio verso questo sterminato paese: migliaia di giovani arrivano dall'Italia con visti di studio o lavoro e qui trovano molte opportunità".
Nate tra gli anni '50 e '60, 'Il Globo' e 'La Fiamma' sono due testate storiche, oggi in cerca di rinnovamento attraverso la tecnologia. Danno lavoro a 18 giornalisti e considerando anche la parte commerciale, il gruppo editoriale che le produce ha circa 80 dipendenti. Coprono un po’ di tutto: dalla politica alle cronaca italiane, senza trascurare le notizie internazionali e lo sport. Una sezione è dedicata alle regioni italiane, mentre un'altra spiega in italiano ciò che avviene in Australia.