Perquisizioni anche a Bologna. L'ad Fabrizio Viola: "Il risanamento è più vicino, disinnescata la bomba derivati". E la Borsa ci crede
© lapresse
La bomba derivati è stata disinnescata e il Monte dei Paschi di Siena "va verso il risanamento". Ne è convinto l'amministratore delegato, Fabrizio Viola, che assicura: "Ora la banca si concentrerà sul core business dell'attività commerciale, destinando alla finanza solo un peso residuale". Intanto, dopo i sequestri della Gdf spuntano nuovi nomi nell'inchiesta.
I sequestri, per un totale di circa 40 milioni di euro disposti dalla Procura di Siena ed eseguiti dalle Fiamme gialle, sarebbero a carico dell'ex capo area finanza di Mps, Gianluca Baldassarri, del suo vice, Alessandro Toccafondi, e di altre tre persone: Fabrizio Cerasani, David Ionni e Luca Borrone. Questi ultimi tre sono entrati nel procedimento in quanto le loro liquidità - è scritto nel decreto di sequestro - sono emerse con riferimento a scudi fiscali che hanno effettuato negli anni 2009-2010 mediante il Monte dei Paschi di Siena, il cui provento è stato poi trasferito su conti correnti e dossier titoli accesi presso Allianz Bank Advisor Spa.
Gli inquirenti sospettano che essi siano stati in contatto con gli ex vertici di Mps coinvolti nell'inchiesta. A Cerasani - socio fondatore e direttore della società Enigma Securities di Londra e legale rappresentate in Italia (la società non viene mai citata nei decreti) - sono stati sequestrati circa sette milioni di euro; la stessa somma a Ionni (anche lui, secondo quanto si è appreso, collaboratore della società Enigma); a Borrone poco più di 200mila euro. Il resto dei sequestri ha riguardato liquidità e titoli di Baldassarri (circa 19 milioni di euro) e Toccafondi (circa sette milioni).
Perdite per 730 milioni di euro - Proprio ieri sera l'istituto ha annunciato di aver iscritto a bilancio perdite dovute a derivati per 730 milioni di euro, escludendo problemi di liquidità. E adesso i vertici della banca assicurano che si concentreranno sul core business. Monte dei Paschi è una banca commerciale, spiega, l'ad Fabrizio Viola, quindi la finanza deve avere un peso marginale "e comunque funzionale all'attività principale - dice -. Questo lo confermo e le azioni e le decisioni sono coerenti con tale obiettivo".
Da "strumenti strutturati" a "semplici finanziamenti" - In particolare, gli strumenti strutturati sono stati corretti dal Monte Paschi e "trasformati in semplici finanziamenti", ha continuato Viola. Alexandria e Santorini, ha detto, "sono state trasformate in asset swap con oggetto titoli di Stato". Mentre "Nota Italia è un'operazione del 2006 che incorporava un derivato con oggetto la protezione sul rischio Italia, assimilabile soprattutto ai Btp, che non era stato correttamente contabilizzato sin dall'inizio".
"Nel mese di gennaio - ha aggiunto - avevamo già chiuso il derivato sul rischio Italia, riducendo il rischio complessivo della banca. Questa chiusura ci consente, a fronte dell'impatto negativo, di avere un effetto positivo grazie alla plusvalenza tra la chiusura del derivato e il valore che avevamo attribuito al 31 dicembre. Una plusvalenza riconducibile al calo dello spread".
"No alle distrazioni: non penso a possibili matrimoni" - "Non mi distraggo con possibili matrimoni, perché sarebbe negativo", ha aggiunto ancora Viola, interpellato sugli scenari di aggregazione per la banca senese indicati da alcuni organi di stampa che vedrebbero il Monte insieme a Bnl e il gruppo Bnp Paribas.
"Le indagini sullo Ior rimangono a Roma" - Le indagini legate alla scalata Antonveneta di Mps, e i filoni collegati, saranno di competenza della procura di Siena; quelle sullo Ior, coinvolto nell'inchiesta, invece rimangono a Roma. E' quanto deciso nella Capitale al termine di una riunione di coordinamento tra magistrati delle due procure. Alla riunione hanno partecipato, per la procura di Roma, il procuratore Pignatone, l'aggiunto Rossi e il sostituto Pesci; per la procura di Siena, il procuratore Salerno e il sostituto Nastasi.
Draghi: "Anche il Fmi ha riconosciuto l'operato di Bankitalia" - Anche il Fondo monetario internazionale "ha riconosciuto" l'azione corretta della Banca d'Italia nel caso Montepaschi. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi. "Una cosa che questa vicenda insegna è che più poteri all'autorità di vigilanza avrebbero aiutato", ha sottolineato. "Ho firmato io entrambe le ispezioni sul Montepaschi", ha aggiunto.
Ispettori Bankitalia in Procura a Siena - Intanto, ispettori di Palazzo Koch sono stati questa mattina a Siena in Procura per consegnare nuovo materiale sull'inchiesta, come riferisce una fonte giudiziaria. Si tratta di ispettori dell'Unità di informazione finanziaria di Via Nazionale, che però non ha ancora dato al riguardo conferme ufficiali.
Pm: "Sicura provenienza illecita delle somme sequestrate" - E' "sicura", secondo la procura di Siena, la "provenienza illecita delle liquidità e dei totali complessivamente amministrati" dalle cinque persone cui sono stati sequestrati circa 40 milioni di euro. E questo, si legge nei decreti di sequestro, ha "evidente valenza dimostrativa degli ipotizzati reati posti in essere dagli indagati".
Procura: "Ricostruire i flussi delle somme scudate" - Mira a ricostruire i flussi di denaro scudati da un numero imprecisato di indagati l'inchiesta su Mps. Le indagini, infatti, si legge nel decreto di sequestro dei 40 milioni, puntano ora "a stabilire la provenienza, la destinazione, i relativi flussi di reimpiego e le eventuali retrocessioni delle somme ovvero delle liquidità sequestrate".