CRISI

Sempre meno prestiti a famiglie e imprese

Lo rivela Bankitalia che sottolinea come la riduzione degli impegni degli istituti di credito contrasta però con un aumento della raccolta della clientela

08 Mar 2013 - 11:45
 ©  Afp

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A gennaio il calo dei prestiti delle banche a famiglie e imprese si è fatto ancora più marcato. Secondo i dati Bankitalia sono scesi dell'1,6% su base annua rispetto al -0,9% di dicembre. I prestiti alle famiglie sono scesi dello 0,6% sui dodici mesi (-0,5% a dicembre); quelli alle società non finanziarie del 2,8% (-2,2% a dicembre).

Il calo dei prestiti contrasta con i bilanci delle banche italiane, che mostrano in gennaio un aumento della raccolta della clientela: a gennaio infatti il tasso di crescita sui dodici mesi dei depositi del settore privato è aumentato al 7,7%, livello più alto dopo il +9,5% del novembre 2008, in aumento dal +7,0% (rivisto da 6,9%) di dicembre. In particolare, il tasso di crescita della raccolta obbligazionaria è sceso al 2,2% dal 4,8% nel mese precedente.

Tassi dei mutui invariati - Restano invariati, a gennaio, i tassi applicati dalle banche ai nuovi mutui casa per le famiglie, al 3,92% di dicembre. Secondo i dati della Banca d'Italia inoltre i tassi d'interesse sui nuovi prestiti alle imprese di importo inferiore a 1 milione di euro sono scesi al 4,39% (4,43% nel mese precedente), quelli di importo superiore a tale soglia sono diminuiti al 3,09% (3,15% a dicembre). I tassi sulle nuove erogazioni di credito al consumo sono aumentati al 9,59% (9,08 a dicembre).(

Visco: "Il ruolo delle banche centrali è la stabilità" - Le banche centrali "hanno un ruolo cruciale" quello della stabilità finanziaria e monetaria. Lo afferma il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, che citando l'economista Curzio Giannini, spiega che l'istituto centrale "non ha bisogno di andare a caccia di nuove linee di attività" ma produce "un bene essenziale come la fiducia".

Mps, Visco: "Uso improprio ed eccessivo della finanza" - Per Visco, le operazioni del Monte dei Paschi di Siena per coprire le perdite, hanno mostrato "eccessi della finanza e utilizzo improprio di strumenti strutturati", che hanno colpito l'istituto "comportando gravi rischi per la liquidità della banca". 

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