IL PIANO ANTI-CRISI

Emergenza lavoro: la road map del governo

Comincia la preparazione delle misure anti-disoccupazione: priorità data ai giovani, poi pensioni flessibili e riforma dei contratti a termine

20 Mag 2013 - 09:05
 © LaPresse

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Come anticipato nelle dichiarazioni rilasciate nell'ultimo weekend, Enrico Letta apre il tavolo sulle misure di emergenza e ristrutturazione da adottare nel campo del lavoro. Con il ministro Giovannini, il premier ha fissato una serie di punti, prioritario quello della disoccupazione giovanile, con l'obiettivo di abbassare il tasso almeno al 30% (attualmente è al 38% per gli under 24). Poi, mano alla flessibilità delle pensioni e ai precari.

I sei punti in agenda: la staffetta tra generazioni - L'idea sarebbe quella di una "staffetta" anziani-giovani sul posto di lavoro: per il lavoratore anziano si spalancherebbero le porte del part time, ma senza perdere i contributi versati dallo Stato. In questo modo, prevedono dal ministero del Lavoro, potrebbero essere recuperati da subito una parte dei 100mila nuovi posti per i giovani promessi dal governo.

Le pensioni flessibili - Allo studio ancora una modifica sulle pensioni: chi vuole ritirarsi prima dal lavoro, potrà farlo in cambio di una penalizzazione sull'assegno. La soglia prevista potrebbe essere quella dei 62 anni.

Riforma precari - I contratti atipici e a termine saranno rivisti e probabilmente si tornerà al passato. La riforma Fornero, che ha dato un giro di vite, aveva allungato i tempi tra un rinnovo e un altro di questi contratti che sono la principale modalità d'accesso al mondo del lavoro. La stessa riforma prevede, tra l'altro, che si torni, voelndo, ai vecchi intervalli. Su questo punto c'è l'accordo tra sindacati ed esecutivo.

Un miliardo per la Cig - La misura è stata approvata venerdì dal Cdm: darà, si spera, ossigeno alle aziende.

Youth garantee - Sempre a favore dei giovani ci sono i sei miliardi in sette anni (quattro milioni per l'Italia) del piano approvato da Bruxelles della "youth garantee". la misura dovrebbe garantire ai giovani occupazione o formazione una volta rimasti senza lavoro.

Decontribuzione - Sarebbe stata, invece, messa da parte l'idea di un intervento sul cuneo fiscale (il costo lavoro). La misura fu approvata dal governo Prodi con un taglio del 5%, ma gli effetti, sostengono gli esperti, non furono particolarmente positivi. Secondo il ministero, si dovrebbe realizzare una serie di eventi per vedere i frutti dei tagli sul cuneo. Meglio puntare a potenziare la rete degli sportelli per chi cerca un impiego.

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