PREVISIONI NEGATIVE

Crisi, Bankitalia vede nero per tutto il 2013 Il Pil si contrae dell'1,9% e scendono i consumi

Una timida ripresa viene stimata solo dall'anno prossimo, quando riprenderanno gli investimenti

17 Lug 2013 - 15:55
 © Getty

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Come anticipato all'Abi dal Governatore Ignazio Visco, Bankitalia rivede al ribasso le stime del Pil italiano che, nel 2013, dovrebbe contrarsi dell'1,9% e non dell'1% come stimato nel gennaio scorso. Inoltre, la stretta sui consumi continuerà anche nel 2014, con un -0,1% dopo il -2,3% di quest'anno e il -4,3% del 2012.

Timida ripresa solo nel 2014 - Il Prodotto interno loro tornerà a crescere, ma "a ritmi moderati", solo nel 2014, con un aumento pari allo 0,7%. D'altra parte, scrive Bankitalia nel bollettino, anche "la spesa delle famiglie, frenata dall'andamento del reddito disponibile e dall'elevata incertezza sulle prospettive del mercato del lavoro", dovrebbe restare debole.

Titoli di Stato, rischio aumento spread - Secondo gli esperti di Palazzo Koch, inoltre, "sui tempi e sull'intensità della ripresa gravano i rischi di aumenti degli spread sui titoli di Stato". A tal riguardo Bankitalia sollecita quindi il governo a proseguire nel "conseguimento degli obiettivi di consolidamento dei conti pubblici" per contenere i premi di rischio.

In generale, "sulla ripresa dell'attività economica tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014 gravano rischi al ribasso, legati principalmente alle prospettive dell'economia globale, alle condizioni di liquidità delle imprese e a quelle dell'offerta di credito". La domanda estera, aggiungono a Via Nazionale, "potrebbe risultare più debole di quanto ipotizzato, se il ritmo di crescita delle principali economie emergenti dovesse diminuire e la debolezza ciclica in Europa dovesse protrarsi".

Il recupero degli investimenti agevolerà la ripresa - Secondo le stime di Via Nazionale, il prossimo anno la ripresa si rafforzerebbe gradualmente grazie a un moderato recupero degli investimenti produttivi e all'accelerazione degli scambi con l'estero, che riprenderebbero a crescere ai ritmi medi registrati nel decennio pre-crisi.

Secondo gli studi effettuati, nello scenario prefigurato dagli esperti gli investimenti sarebbero favoriti, in particolare, dal miglioramento delle condizioni di liquidità delle imprese, associato agli effetti del rimborso dei debiti delle amministrazioni pubbliche, e, in misura più contenuta, dagli ulteriori provvedimenti adottati dal governo alla fine di giugno a sostegno della crescita.

Inoltre, in base alle valutazioni di Bankitalia, il provvedimento sui debiti commerciali delle amministrazioni pubbliche, nell'ipotesi di una sua efficace attuazione, potrebbe contribuire alla crescita del Pil per circa 0,1 punti percentuali quest'anno e 0,5 il prossimo.

Pil, la caduta frena nel secondo trimestre - Le stime di Palazzo Koch dicono poi che il Pil dell'Italia "sarebbe diminuito nel secondo trimestre, meno intensamente che nel primo", con una "possibile stabilizzazione" degli investimenti e una produzione industriale che "avrebbe smesso di diminuire negli ultimi mesi".

Lavoro, timida ripresa nel 2014 - Anche per il mercato del lavoro la luce non è dietro l'angolo: si stima infatti un peggioramento quest'anno mentre ci sarà una "timida" ripresa nella seconda metà del 2014. Bankitalia sottolinea inoltre che il tasso di disoccupazione per l'anno prossimo è stimato vicino al 13%

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