Il ministro del Tesoro giudica l'obiettivo del calo delle imposte come "prioritario" ma il termine temporale è lungo
Fabrizio Saccomanni © LaPresse
Ridurre la pressione fiscale è un obiettivo "prioritario", da perseguire "con tenacia". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, calcolando la pressione del fisco al 44% nel 2012. "Il carico fiscale va redistribuito: i proventi della lotta all'evasione vanno utilizzati per ridurre le aliquote", ha aggiunto. Ma sui tempi Saccomanni non è ottimista: "Per la riduzione delle imposte su imprese e lavoro ci vorranno anni".
L'andamento dei conti pubblici italiani nel primo semestre "è coerente" con l'obbiettivo di mantenere l'indebitamento netto al 2,9% del Pil nel 2013. Intervenendo in Senato, il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, esclude manovre correttive e dice che "l'assenza di tensioni dal lato delle entrate è un segnale importante della tenuta dei conti pubblici, benché una valutazione definitiva sarà possibile quando si avrà il quadro completo dei versamenti delle imposte autoliquidate".
"Tuttavia, dato l'elevato livello del debito pubblico, un'attenta gestione delle finanze pubbliche è indispensabile per contenere i tassi di interesse sul debito e creare condizioni favorevoli a una durevole ripresa dell'economia", precisa l'ex direttore generale della Banca d'Italia.
"Intendiamo rispettare l'obiettivo di mantenere il disavanzo entro la soglia del 3% del Pil. Interventi di sostegno all'economia in aggiunta a quelli programmati potranno essere attuati solo a fronte del reperimento di risorse che consentano di mantenere invariati i saldi di bilancio", prosegue Saccomanni.
"Difficile eliminare del tutto Irap" - Secondo il ministro, poi, "eliminare totalmente il costo del lavoro dalla base imponibile dell'Irap fa venir meno un utile strumento per politiche selettive, di non agevole rimpiazzo con altre imposte".