Sforbiciate ai fondi per l'occupazione e per le rinnovabili. Scure anche sulla lotta all'evasione
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Tagli al fondo per l'occupazione per 250 milioni e "prelievo" di 300 milioni degli investimenti destinati alle risorse per finanziare l'efficienza energetica e le rinnovabili. Sono alcune delle "coperture" della cancellazione della prima rata Imu previste nel dl. Tra queste non mancano sforbiciate ai fondi per le assunzioni alla sicurezza; la riduzione delle risorse per la lotta all'evasione; e la scure da 300 milioni per la manutenzione ferroviaria.
Operazione che vale quasi un miliardo - I tagli ai diversi ministeri, in parte realizzati con una sforbiciata ai consumi intermedi e agli investimenti fissi lordi, ma per la gran parte con una cesoiata su ben 35 autorizzazioni di spesa, valgono quasi un miliardo. La scure riduce di 149,4 milioni i consumi intermedi dei diversi dicasteri (ma la metà circa è garantita da risorse che arrivano dalla Difesa) e di 150,6 milioni gli investimenti fissi lordi e gli acquisti di terreni. A questo si aggiunge il capitolo dello 'stop' ad alcune autorizzazioni di spesa.
Saltano le assunzioni nella sicurezza - Con diversi capitoli si riducono i fondi per le assunzioni per la sicurezza, i vigili del fuoco e le forze armate. Il taglio, ad esempio, è di 50 milioni sulle risorse stanziate dall'ultima legge finanziaria. Ma riduzioni su questi capitoli sono previsti anche sul decreto legge del 2008 che stanziava 100 milioni l'anno per la prevenzione e il contrasto al crimine attraverso deroghe alle assunzioni: l'importo è più che dimezzato con una riduzione di 55 milioni.
Tagli alla manutenzione ferroviaria e ai fondi per la lotta all'evasione - Non sfugge alla cesoia dell'Imu anche la lotta all'evasione fiscale. Si tagliano di 20 milioni le risorse stanziate nel 2003 per le assunzioni di nuovi ispettori finalizzate alla lotta all'evasione, ma si riduce di 10 milioni anche il fondo per incentivare la mobilità e le trasferte del personale che combatte i contribuenti meno fedeli con il fisco, il lavoro nero, il gioco illegali e le "frodi" fiscali. Il capitolo di maggior rilievo - da solo vale 300 milioni su i 675 dei tagli alle autorizzazioni - è quello che falcia le risorse per il gestore dell'infrastruttura ferroviaria nazionale, finalizzata, tra l'altro, agli investimenti per la rete e per la manutenzione straordinaria.