Il prezzo si porta sopra i 400$ l'oncia
La nuova ondata di violenze in Medio Oriente e gli attentati in Turchia riportano l'oro sotto i riflettori. Il metallo giallo dopo aver toccato record su record lo scorso marzo, quando superò la soglia dei 422 dollari l'oncia, nelle ultime settimane sembrava aver imboccato con decisione la via del ribasso, fino a scendere sotto i 390 dollari l'oncia.
Ma lo spettro di Al Qaeda è tornato in scena con tutta la sua violenza. Ed ecco, subito, schizzare verso l'alto il valore dell'oro, salito nuovamente sopra i 400 dollari l'oncia.
Insomma, le tensioni internazionali si fanno sempre più acute e si collegano a doppio filo con i rincari del petrolio e con le alterne vicende del biglietto verde sui mercati valutari. L'incertezza che ne deriva favorisce il ritorno dell'interesse verso i beni rifugio, tanto più che i tassi d'interesse americani sono ancora bassi e non invitano a trasferire posizioni dall'oro verso il comparto obbligazionario.
La settimana entrante, comunque, potrebbe portare importanti novità. Il 30 giugno prossimo si dovrebbe riunire la Fed. E gli analisti si aspettano un ritocco all'insù, da parte di Greenspan, dei tassi di interesse Usa, ora ai minimi da 45 anni.
Ciononostante gli investitori scommettono su un trend rialzista del metallo giallo anche per il resto dell'anno. Le quotazioni, a loro avviso, potrebbero salire fine anno tra 430 e 450 dollari entro la fine del 2004 e toccare punte di 500$ nel 2005.
Quest'ottimismo coinvolge e travolge anche le azioni aurifere. E il gestore del fondo aurifero della Rotschild sottolinea che l'attenzione alle imprese minerarie è più che giustificata, considerando che i costi operativi sono spesso inferiori a 200 dollari l'oncia, la metà del prezzo di vendita dell'oro.
A dare maggior forza all'ottimismo sui rialzo delle azioni aurifere sono poi i segnali di ripresa che vengono dalle statistiche elaborate dal Gold Fields Mineral Services per conto del World Gold Council, l'ente che rappresenta le principali società aurifere. Nel primo trimestre dell'anno la domanda al consumo, gioielleria e investimento compresi, è calcolata in 681 tonnellate, il 12% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Aggiungendo usi industriali e odontoiatrici, si arriva a 780 tonnellate (+11%).