LA VOCE DEL FISCO

Befera: "Esiste anche un tipo di evasione fiscale per sopravvivenza"

Il direttore dell'Agenzia delle Entrate: "Con meno tasse meno evasione"

07 Ott 2013 - 12:53
 © Ap/Lapresse

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Secondo il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, esiste un'evasione fiscale di sopravvivenza, come affermanto dal viceministro dell'Economia, Stefano Fassina. "Penso di sì - ha detto in una intervista a Giovanni Minoli - ma non so bene, non essendo evasore". Befera si è anche detto convinto che se la pressione fiscale fosse più bassa "ci sarebbe meno evasione per carenze di liquidità".

"L'evasore è un parassita della società" - "Ci sono vari tipi di evasione - ha aggiunto -, noi cerchiamo di combatterli tutti con la massima intensità. In Italia bisogna pagare le imposte e se non ci fosse Equitalia non le pagherebbe nessuno. Che l'evasore sia un parassita della società è un dato di fatto". Sull'evasione Befera dice: "Vorrei un aggiornamento di quei 100 miliardi di euro di cui si parla sempre, "mi pare che qualcosa l'abbiamo recuperato, è stata abbattuta la forbice tra il reddito percepito e il reddito dichiarato. Ma l'evasione fa ancora parte della cultura italiana, bisogna cambiarla. Evadere non è furbizia, bisogna insegnarlo alle nuove generazioni. Siamo un Belpaese di evasori, speriamo di cambiare".

"Con meno tasse ci sarebbe meno evasione" - Con una minore pressione fiscale ci sarebbe anche una minore evasione? "Indubbiamente", ha rsiposto Befera, perché "ci sarebbe meno evasione per carenze di liquidità. Befera ha poi sottolineato che la lotta all'evasione fiscale internazionale sta facendo passi in avanti. "Ci sono fatti concreti, c'è un movimento internazionale, stiamo cercando di portare a casa i quattrini che sono all'estero, e i segnali ci arrivano" da coloro che vogliono rimpatriare i capitali detenuti illegalmente all'estero. "Bisogna trattare, senza sconti particolari, bisogna smussare qualche angolo", ha detto il direttore dell'Agenzia delle Entrate.

Redditometro, "no marcia indietro" - Befera ha infine assicurato che non ci sarà alcuna marcia indietro sul redditometro, nonostante lo stesso direttore abbia detto che non si faranno tutti i 35mila controlli previsti per il 2013 (visto che restano pochi mesi alla fine dell'anno). "Abbiamo superato tutti i controlli con il Garante della Privacy, ora stiamo mettendo a punto le ultimissime particolarità", ha spiegato.

"Guadagno 304mila euro l'anno" - Nell'intervista con Minoli, Befera non si è sottratto alle domande più personali. Ha detto di guadagnare quanto il primo presidente della Corte di Cassazione e quindi 304mila euro l'anno. E alla domanda se si senta ricco, ha risposto: "No". Befera, che oltre ad essere direttore dell'Agenzia delle Entrate è anche il presidente di Equitalia, ha ammesso di camminare "scortato", ma che le eventuali paure "devono essere gestite".

Evasione, "va cambiata la mentalità degli italiani" - Il giornalista gli ha chiesto anche delle case: sono due, una a Roma e una in Abruzzo; la prima comprata con il 17% di sconto come tutti gli inquilini del palazzo. Infine, in vista della scadenza del suo mandato, a giugno 2014, ha asserito di voler raggiungere "un obiettivo, non tanto di gettito, ma avere inserito nella mente degli italiani che le imposte vanno pagate, per due ragioni, per pagare beni e servizi e soprattutto per ridistribuire il reddito".

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