Ma c'è l'effetto Imu sulle imposte indirette in netto calo. Però è sempre in discesa il potere d'acquisto delle famiglie italiane
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Continuano a calare i prestiti bancari al settore privato. Secondo i dati diffusi dalla Banca d'Italia, nel mese di agosto si è registrato un ribasso del 3,5%, dopo il -3,3% di luglio. I prestiti alle famiglie sono scesi dell'1,2% sui dodici mesi (-1,1% a luglio); quelli alle società non finanziarie sono diminuiti del 4,6% (-4,1% a luglio).
Istat, potere acquisto famiglie -1,7% in 6 mesi - Nei primi sei mesi del 2013, rispetto allo stesso periodo 2012, il potere d'acquisto delle famiglie ha registrato un calo dell'1,7%. Lo segnala l'Istat. Nel secondo trimestre del 2013 il reddito disponibile e' diminuito al netto della stagionalita' dello 0,6% rispetto al trimestre precedente, quasi invariato rispetto al 2012 (+0,1%). Tenuto conto dell'inflazione, il potere di acquisto delle famiglie consumatrici nel secondo trimestre del 2013 si e' ridotto dello 0,7% rispetto al trimestre precedente e dell'1,3% nei confronti del secondo trimestre del 2012. Nei primi sei mesi del 2013, nei confronti dello stesso periodo del 2012, il potere d'acquisto ha registrato una flessione dell'1,7%.
Vola la pressione fiscale - Vola la pressione fiscale: secondo l'Istat nel secondo trimestre si e' attestata al 43,8%. Un rialzo di 1,3 punti percentuali rispetto all'anno precedente e di 4,7 punti sul trimestre precedente. Nei primi due trimestri, il dato cumulato e' al 41,5% (40,6% nel 2012).
Effetto Imu: calano le imposte indirette - Effetto Imu sulle imposte indirette: secondo gli ultimi dati Istat sono calate del 2,1% nel secondo trimestre 2013, anche per effetto del mancato versamento della prima rata. Complessivamente le entrate correnti sono aumentate dell'1,2% con un +4,1% delle imposte dirette che bilancia il calo delle indirette. Le uscite correnti sono salite dello 0,7%, che risulta da un -2,3% dei redditi da lavoro dipendente, da -7% degli interessi passivi e da un aumento del 4,1% dei consumi intermedi e del 2,9% delle prestazioni sociali.