La crisi ha fermato il reclutamento dei dipendenti statali, ma dal 2015 sono previsti molti bandi. Ecco dove trovare gli annunci e come districarsi tra le opportunità che offre questo settore
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Un esercito silenzioso ogni giorno spulcia gli annunci, manda il proprio curriculum, spera, se non in un contratto, quantomeno in un colloquio, infine, resta senza impiego e stipendio. È l’esercito formato dai 3 milioni e 127 mila disoccupati italiani. Le occasioni, però, non sono del tutto sparite. Tgcom24 esplorerà per alcune settimane il mondo dell'occupazione per capire come districarsi tra inserzioni introvabili, contratti sibillini, selezionatori incontentabili e abusi delle aziende. Cercare lavoro può diventare di per sé un lavoro a tempo pieno e come tale richiede competenze e qualche piccolo trucco. Dopo aver analizzato quanti posti ci sono, gli errori più frequenti che commette chi si propone per una posizione e le potenzialità del web, oggi affronteremo il mondo della pubblica amministazione.
Ammirati, invidiati oppure insultati: gli statali, vale a dire i dipendenti della pubblica amministrazione, occupano (o tormentano) l’immaginazione come pochi altri lavoratori. Sono da più parti accusati di essere casta, di non poter essere licenziati, ma la crisi - almeno sotto forma di spending review e di conseguente congelamento del turn-over - ha toccato pure loro.
I numeri Ma quanti sono innanzitutto i dipendenti del settore pubblico? Secondo i dati forniti dall’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) e dalla Ragioneria dello Stato, nel 2011 (ultimo anno per il quale sono complete le stime), gli occupati sono 3 milioni e 283 mila. I cinque settori che impegnano più risorse umane sono, nell’ordine, scuola (con oltre un milione di addetti), Servizio sanitario nazionale (con 682mila occupati), Regioni e autonomie locali (mezzo milione di persone), corpi di polizia e forze armate (rispettivamente, 324 mila e 193 mila dipendenti). I ministeri sono soltanto sesti (con 167 mila addetti) seguiti da università (108 mila risorse) e regioni a statuto speciale (93 mila).
A breve nuove assunzioni Nessuna speranza di essere reclutati tra queste fila? Non proprio. Come spiega a Tgcom24, Giovanni Tria, presidente della Scuola nazionale della pubblica amministrazione, le occasioni di impiego nel settore pubblico potrebbero ripartire a breve. “Già nel 2014 doveva riaprirsi una parte del tournover, poi la legge di Stabilità varata martedì 15 dal Cdm e ora al vaglio delle Camere, ha ritardano di un anno il reclutamento di nuove forze. Stando così le cose, la finestra delle assunzioni si riaprirà dal 2015 per il 40 per cento: significa che il 40 per cento di coloro che andranno in pensione saranno sostituiti. Il consiglio che dò a quanti cercano un lavoro o lo vorrebbero tra uno/due anni è di mettersi a studiare sin da subito: le fasi di ammissione sono molto severe e possono durare anche due anni. E quando dico di mettersi sui libri, non intendo solo le tradizionali materie necessarie ai concorsi pubblici, come giurisprudenza ed economia, intendo anche l’inglese e più in generale le lingue straniere: ormai è inconcepibile che un dirigente o un funzionario pubblico ignorino questi aspetti”.
Chi è il dipendente pubblico
Sotto tale etichetta vengono inclusi profili molto differenti, per mansione e per retribuzione. La Pubblica Amministrazione opera infatti, in diversi settori e, di conseguenza, non ha bisogno solamente di profili e dirigenti amministrativi, ma anche di varie figure professionali, come geometri, architetti, biologi, bibliotecari, assistenti sociali.
Come racconta Federico Lega, professore associato di Economia aziendale e direttore del Corso di Laurea in Economia della Amministrazioni Pubbliche ed Istituzioni Internazionali (CLAPI) dell’Università Bocconi, “Le opportunità non mancano e sono legate soprattutto alle figure nuove (gestione finanziaria e partnership tra pubblico e privato, mondo della promozione e del marketing territoriale, nuove tecnologie e sistemi digitali).. E’ chiaro che almeno all’inizio si parte con contratti a tempo determinato o a progetto visto che sono settori colpiti da spending review”.
Cosa deve saper fare chi lavora nella PA? Sempre secondo il professor Lega, “servono competenze tecniche evolute, bisogna saper gestire complessi strumenti finanziari e il personale, pianificazione e controllo, ma anche un’intelligenza emotiva molto spiccata. E’ molto difficile farsi valere in questo settore: se uno è competente emerge ma non è detto che il sistema sia disposto a riconoscere il merito, quantomeno non subito, ma in tempi comunque rapidi i talenti diventano sempre dirigenti. Le PA non si fanno scappare i più capaci, ma savoir faire e pazienza sono doti imprescindibili. Fa carriera chi è bravo, ma ha anche buone dote relazionali e sa muoversi dentro un ambiente che ha dinamiche politiche più marcate e orizzontali”.
Trovare il bando
Come muoversi allora se si vuole intraprendere questo tipo di percorso? Bisogna considerare innanzitutto due aspetti: che le modalità per il reclutamento del personale vengono stabilite dal Testo Unico sul pubblico impiego e che l'assunzione negli enti pubblici avviene attraverso tre modalità: concorso, avviamento a selezione, chiamata numerica.
La “bibbia” dell’aspirante “statale” è la Gazzetta ufficiale che pubblicizza ii concorsi banditi dagli enti pubblici ed è reperibile presso le edicole, le biblioteche, i Comuni, le librerie più fornite e sul sito internet. Per quanto riguarda Regioni, Province, Comuni, Aziende Sanitarie Locali, Aziende municipalizzate ed altri Enti pubblici i bandi si trovano anche sui Bollettini ufficiali delle Regioni. E' possibile avere notizie sui concorsi anche tramite gli albi pretori comunali, le pubblicazioni specializzate, i sindacati e, ovviamente, gli stessi enti banditori.
I concorsi In linea generale, sono distinti in concorsi unici a livello nazionale ed a livello circoscrizionale o provinciale. Possono prevedere assunzioni a tempo indeterminato, a tempo determinato o con Contratto di Formazione Lavoro. L'indizione del concorso viene annunciata attraverso un bando riportato in Gazzetta ufficiale - Serie "concorsi ed esami". All'interno del bando sono specificati il tipo e il numero dei posti messi a concorso, i requisiti richiesti per l'ammissione, la documentazione che deve essere allegata alla domanda, la data di scadenza per la presentazione delle domande, il luogo dove presentarle, le prove e le materie d'esame, nonché eventuali indicazioni specifiche per ciascuna Amministrazione. I criteri di selezione applicati nei concorsi pubblici possono essere diversi tre: per esami, titoli o esami e titoli.
L'avviamento a selezione A livello locale le Pubbliche Amministrazioni o gli Enti pubblici non economici possono procedere, autonomamente o, come avviene normalmente, tramite i Centri per l'impiego, all'assunzione di personale in basse qualifiche. Le Amministrazioni e gli Enti pubblici non economici inoltrano al Centro per l'impiego competente la richiesta di avviamento a selezione con l'indicazione del numero di lavoratori da assumere, dei requisiti, della qualifica e del livello retributivo di assegnazione nonché della durata del rapporto di lavoro e dell'orario previsti. Il Centro per l'impiego competente provvede a pubblicizzare per almeno dieci giorni la richiesta pervenuta, mediante affissione di apposito avviso nei locali del Centro per l'impiego e inviando analogo avviso agli altri Centri per l'impiego dell'Agenzia del lavoro che provvedono ad analoga pubblicizzazione. I lavoratori interessati in possesso dei requisiti richiesti possono partecipare alla selezione compilando un apposito modulo presso un Centro per l'impiego dell'Agenzia del lavoro. Il Centro per l'impiego competente compila una graduatoria adottando specifici criteri riferiti alla situazione familiare e alla situazione economica dei soggetti. La graduatoria viene pubblicizzata e trasmessa all'Amministrazione o all'Ente richiedente che, di norma entro dieci giorni, convoca i candidati per sottoporli alle prove di idoneità, secondo l'ordine di graduatoria. La selezione consiste nello svolgimento di prove pratiche attitudinali o in sperimentazioni lavorative.
La chiamata numerica I lavoratori con difficili situazioni personali (ad es. invalidità) in qualifiche basse per le quali non è obbligatorio il concorso pubblico possono essere reclutati con chiamata numerica. E’ comunque prevista una verifica di idoneità per lo svolgimento delle future mansioni.Gli avviamenti a selezione dei lavoratori inseriti nelle "categorie protette" avvengono numericamente, cioè nel rispetto di una graduatoria degli iscritti formulata in base a diversi indicatori; in casi specifici è possibile procedere all’assunzione mediante una richiesta nominativa del lavoratore, a fronte di un percorso di inserimento supportato da misure di politica del lavoro.
E per chi ha ambizioni da manager… A formare i dirigenti e gli alti funzionari della Pubblica amministrazione ci pensa per una parte la Scuola nazionale dell’amministrazione. Un’opzione che permette di scalare i vertici del settore pubblico, a seguito di un concorso di ammissione particolarmente severo. Come racconta l’avvocato Giuseppe Di Meglio, allievo del sesto ciclo, “quando mi sono presentato all’esame di selezione, si erano iscritte oltre 10 mila persone, ma siamo entrati in aula in 106. Dopo un anno di lezioni frontali dedicate alle materie più varie (diritto, economia, management), abbiamo avuto la possibilità di svolgere uno stage di sei mesi in enti pubblici e privati. Al termine potremo essere collocati nelle gradutatorie dei posti dirigenziali che si libereranno. Potranno essere di qualunque tipo per cui dobbiamo essere pronti a tutto ed avere una preparazione a 360 gradi. Il criterio con cui veniamo selezionati è sempre più meritocratico. L’idea è di migliorare i servizi offerti dalla PA ma siamo ancora una goccia nel mare”.