Anche a Parigi si segnala un'inattesa battuta d'arresto (-0,1% nell'ultimo trimestre), mentre la Germania si ferma a +0,3%
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Non si ferma la caduta del Pil in Italia (-0,1% nel terzo trimestre), mentre la situazione peggiora anche in Francia (-0,1% a sorpresa nel trimestre) e in Germania, con un netto rallentamento. A Parigi il Prodotto interno lordo ha perso quota, secondo l'Insee (l'istituto di statistica), mentre le stime degli economisti prevedevano una crescita pari a zero. A Berlino il Pil rallenta la sua corsa, fermandosi a un +0,3% sempre nell'ultimo trimestre.
Bce: ma il Pil euro è in miglioramento - Nonostante queste notizie poco confortanti, il Prodotto interno lordo dell'Eurozona dovrebbe concludere l'anno, secondo la Bce, con un calo inferiori rispetto alle aspettative: -0,4% contro il -0,6% precedentemente stimato. Mentre nel 2014 ci dovrebbe essere una crescita pari all'1% e non, come inizialmente previsto, dello 0,9%.
Italia, nono trimestre consecutivo in rosso - Nel nostro Paese la situazione resta dunque particolarmente critica, con il Pil di segno rosso per il nono trimestre consecutivo: nel terzo di quest'anno il Prodotto interno loro è sceso dello 0,1% rispetto al precedente e dell'1,9% rispetto allo stesso periodo del 2012, secondo i calcoli dell'Istat. E così, con il terzo trimestre dell'anno, sono nove le flessioni congiunturali consecutive. E' quanto risulta dalle tabelle sul Pil diffuse oggi dall'Istat.
Nel confronto tendenziale (cioè quello misurato con il corrispondente trimestre dell'anno precedente) i segni meno sono invece otto. Va comunque segnalato, come sottolineano gli esperti Istat, che nel terzo trimestre 2013 la caduta del Pil rallento: il calo congiunturale registrato risulta infatti inferiore rispetto agli otto trimestri negativi precedenti. Dal quarto trimestre 2012 inoltre il calo, sia quello congiunturale sia quello tendenziale, è progressivamente diminuito.
A questo punto, la variazione acquisita del Pil per quest'anno, ovvero la variazione che si otterrebbe in presenza di un dato congiunturale nullo nell'ultimo trimestre dell'anno, è pari a -1,9%.
Infine, l'Istat fa sapere che il calo congiunturale del Pil nel terzo trimestre dell'anno "è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nei comparti dell'agricoltura e dei servizi e di un aumento del valore aggiunto nell'industria".
Francia, stop inatteso - La frenata di Parigi arriva invece contro ogni previsione, con l'Insee, l'istituto francese di statistica, che, segnalando l'attuale -0,1%, ricorda come invece nel trimestre precedente ci sia stata una crescita pari allo 0,5%. A determinare il rallentamento è stata la brusca frenata dei consumi interni.
Nel trimestre precedente, i consumi interni in Francia erano infatti aumentati dello 0,4% sostenendo l'economia, mentre ora il loro apporto è nullo. Rispetto allo stesso periodo di un anno fa il Pil francese vede un lieve miglioramento, con un aumento pari allo 0,2%. Scendono le esportazioni (-1,5% contro il precedente +1,9%) mentre l'import si mantiene in crescita (+1%).
Frena anche la locomotiva tedesca - Rallenta inoltre anche l'economia tedesca, con il Pil di Berlino che nel terzo trimestre, secondo l'Istituto federale di statistica (Destatis), è cresciuto dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti, quando l'incremento era stato dello 0,7%. Un risultato in linea con le attese degli analisti.