La Commissione critica la legge di Stabilità: "C'è il rischio che, con i piani correnti, la regola della riduzione del debito non sarà rispettata nel 2014". Il ministro: "Chiedono interventi già in programma"
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Il debito italiano è troppo alto, e quindi Roma non può ottenere la flessibilità sugli investimenti che aveva chiesto. La doccia fredda arriva dai giudizi della Commissione europea sulla situazione dei conti pubblici nei Paesi membri e sulle singole manovre economiche: in Italia, "il debito non si è evoluto in modo favorevole": rischio sforamento del tetto del 3% del rapporto deficit-Pil. Il Tesoro: "Non è una bocciatura"
Il ministro Fabrizio Saccomanni, intervenendo da Bruxelles, difende l'operato dell'esecutivo: "Non c'è bisogno di fare cambiamenti nella legge di bilancio. Con le linee che abbiamo già programmato raggiungeremo il risultato di ridurre il deficit 2014 al 2,5% ed essere in linea con i parametri". "La spending review - ha aggiunto il ministro dell'Economia - darà un risultato di almeno 1-2 punti percentuali", e gli effetti "si vedranno già nel 2014". Il 18 novembre, ha anticipato Saccomanni, ci sarà la riunione del Comitato interministeriale presieduto da Letta e Cottarelli, il quale ha già preparato il piano di lavoro.
La bocciatura da parte dell'organo esecutivo dell'Ue è però piuttosto netta. "C'è il rischio che la bozza della legge di stabilità per il 2014 non rispetti il Patto di Stabilità e crescita. In particolare il parametro per la riduzione del debito nel 2014 non è rispettato".
Secondo la Commissione, il prossimo anno il rapporto debito/Pil si attesterà al 134%, un punto percentuale in più rispetto all'anno in corso. Una valutazione contraria a quella del governo guidato da Enrico Letta. L'esecutivo, infatti, si aspetta una riduzione al 132,8% dal 132,9 del 2013.
Non solo: per l'istituzione comunitaria, la legge di Stabilità mostra limitati progressi strutturali rispetto alle ultime raccomandazioni giunte proprio da Bruxelles.
Nel 2014 l'Italia non potrà quindi avvalersi della clausola che esclude la spesa per investimenti dal calcolo del rapporto deficit/pil.
Rehn: "Ridurre spese Pubblica amministrazione" - Il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, sprona l'Italia a ridurre le spese: "Il governo ha sottolineato il suo impegno a realizzare il programma di riforme, inclusa la spending review che riguarderà la pubblica amministrazione nelle sue articolazioni a livello centrale e locale. Contiamo su una forte e decisa realizzazione di questi impegni da parte di governo e parlamento sulla base del processo a livello complessivo e del meritevole lavoro finora svolto".
Per il commissario finlandese, "l'Italia deve ridurre il debito l'anno prossimo assicurando un aggiustamento strutturale di almeno 0,5% del Pil". Sulla possibilità che i rischi segnalati dalla Ue sui conti italiani possano avere ricadute, Rehn aggiunge: "E' sempre un momento politicamente delicato in Italia. Noi dobbiamo indicare la strada verso conti sostenibili".
Il ministero dell'Economia: "Non è una bocciatura" - Il Tesoro si difende dalle critiche mosse dalla Commissione europea alla legge di Stabilità: "Nessuna bocciatura: i rischi segnalati dalla Commissione sono già considerati nell'azione del Governo. Già in campo misure utili a contrastare eventuali rischi su disavanzo e debito 2014" si legge in una nota. "Nel formulare il suo giudizio la Commissione non tiene conto di importanti provvedimenti annunciati dal Governo, anche se non formalmente inseriti nella Legge di stabilità, come la spending review, la riforma del sistema fiscale, le privatizzazioni e il rientro dei capitali illecitamente detenuti all'estero.