Bruxelles boccia 3 miliardi di spesa per i progetti europei
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La clausola per gli investimenti produttivi, che il Governo italiano ha ribattezzato "Bonus Ue" e quantificato in tre miliardi di euro, è il premio per i Paesi virtuosi, cioè quelli che sono fuori dalla procedura per deficit eccessivo. Perciò l'Italia, uscita a maggio, a ottobre ne hachiesto l'applicazione.
Si tratta di una spesa quantificata dai singoli Paesi(l'Italia ha chiesto uno 0,2% di Pil, o tre miliardi) che deve essere utilizzata per progetti co-finanziati dalla Ue. La clausola consente una deviazione temporanea, di un anno, dall'obiettivo di medio termine (pareggio di bilancio per l'Italia). Per accedere, bisogna rispettare la regola del deficit e quella del debito. Il deficit deve restare sotto il 3% anche mettendo a bilancio la spesa Ue, e l'Italia l'aveva rispettata. Il debito eccedente sopra il 60% va ridotto, e l'Italia non la rispetta: sospende l'aggiustamento strutturale, spinge troppo in là il pareggio di bilancio e di conseguenza il debito non comincia nemmeno a scendere.
Per questo la Commissione Ue ha chiesto al Governo di ridurre il debito pubblico, attraverso la spending review, e di fare un aggiustamento strutturale di 0,5%.