Il provvedimento è valido per i proprietari di case nei Comuni che hanno aumentato l'aliquota oltre il valore base deciso dallo Stato, e che quindi avrebbero dovuto pagare la seconda rata nonostante l'abolizione della tassa
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Nei Comuni che hanno aumentato l'aliquota Imu oltre il valore base deciso dallo Stato, chi possiede la prima casa dovrà versare entro il 16 gennaio il 40% del dovuto, cioè la differenza tra quanto originariamente previsto dallo Stato e l'incremento fissato dai municipi. E' quanto dice il decreto approvato dal Consiglio dei ministri, che stanzia 2,16 miliardi di euro a favore dei Comuni, in compenso del minor gettito della seconda rata dell'imposta.
La parte residua del mancato gettito calcolato sulla base delle aliquote 2013 verrà compensata dalla Stato erogando un contributo complessivo di 348,5 milioni di euro. A stabilire il contributo da assegnare a ciascun Comune sarà un decreto ministeriale da emanare entro il 28 febbraio 2014, sentita la conferenza Stato-Città e autonomie locali.
Nel caso in cui a un Comune dovessero essere assegnate risorse superiori a quelle effettivamente risultanti applicando aliquote e detrazioni decise per il 2013, l'amministrazione dovrà comunque utilizzare l'eccedenza per alleggerire il carico fiscale sugli stessi immobili per l'anno 2014.