BOCCIATA

Rehn boccia l'Italia: "Non raggiunto l'obiettivo di riduzione del debito"

"Lo sforzo di aggiustamento strutturale avrebbe dovuto essere pari a mezzo punto del Pil e invece è solo dello 0,1%", ha spiegato il commissario Ue

03 Dic 2013 - 20:14
 © Ap/Lapresse

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Per il commissario Ue per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn, l'Italia non starebbe rispettando l'obiettivo sul debito. "L'Italia deve rispettare un certo ritmo di riduzione del debito, e non lo sta facendo. Per farlo, lo sforzo di aggiustamento strutturale avrebbe dovuto essere pari a mezzo punto del Pil e invece è solo dello 0,1%", ha detto. Dopo le critiche avanzate da Letta e Napolitano, ha spiegato: "Scetticismo si applica a tutti i Paesi".

Rehn, in un'intervista al quotidiano "La Repubblica", si dice scettico sulla legge di Stabilità messa a punto da Enrico Letta e Fabrizio Saccomanni. Il commissario Ue osserva che se per quanto riguarda il deficit l'Italia è in linea, anche se di poco, con il criterio del 3%, "il rientro del debito procede invece troppo lentamente".

"A rischio la clausola di flessibilità per gli investimenti" - "Per farlo [rispettare il ritmo di riduzione del debito], lo sforzo di aggiustamento strutturale avrebbe dovuto essere pari a mezzo punto del Pil e invece è solo dello 0,1%" spiega Rehn. "Ed è per questo che che l'Italia non ha margini di manovra e non potrà invocare la clausola di flessibilità per gli investimenti"

"Speriamo nei risultati della spending review" - "Ho il dovere di essere scettico" continua il commissario Ue, sempre secondo il quotidiano. "Le privatizzazioni daranno un piccolo contributo a migliorare l'efficienza del sistema economico e, forse, a ridurre il debito già l'anno prossimo. La spendiding review è molto importante, ma sarà ancora più importante se riuscirà a mettere in pratica tagli di spesa che che abbiano effetto già nel 2014".

"Non c'è crescita senza consolidamento del bilancio" - Secondo il vicepresidente Ue, come Francia e Finlandia, anche l'Italia ha grandi potenziali di crescita ma un problema di competitività, che non può però essere risolto senza il consolidamento del bilancio. Appuntamento importante, conclude, saranno le previsioni "interim" della Commissione in arrivo a febbraio.

Rehn replica: "Scetticismo si applica a tutti i Paesi" - Quello del 'realistico scetticismo' "è un approccio che si applica a tutti i Paesi" e deriva dalle "passate esperienze sulla tendenza degli Stati a sovrastimare gli introiti futuri derivanti dalle privatizzazioni". Così in una nota Simon O'Connor, portavoce del commissario per gli Affari economici Olli Rehn, replica al premier Letta e al presidente Napolitano, che avevano criticato le precedenti affermazioni di Rehn.

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