Ecco chi controlla il made in Italy
dal "Messaggero"
Abn Amro e Bnp Paribas saranno i primi istituti esteri a prendere il controllo di una grande banca italiana. Ma già con l'assetto attuale il nostro settore bancario non è certo immune dalla presenza straniera: segno che anche in questo campo si avverte una tendenza diventata negli ultimi anni sempre più intensa in quasi tutti gli ambiti produttivi. Vediamola in grandi linee.
Colossi stranieri del credito detengono quote molto significative in alcuni istituti italiani: i francesi di Credit Agricole in Intesa (dove con il 15 per cento sono i primi soci), gli spagnoli di Banco Santander in Sanpaolo Imi (8,5 per cento), gli olandesi di Abn Amro in Capitalia (9 per cento). In campo assicurativo c'è il caso di Ras, compagnia nelle mani dei tedeschi di Allianz.
Nel corso del 2005 il passaggio di proprietà più significativo è avvenuto probabilmente nel settore telefonico, con la cessione di Wind dall'Enel al magnate egiziano Sawiris. Mentre l'altro grande operatore della telefonia. nato in Italia come Onmitel per rompere il monopolio Telecom, è da tempo sotto il controllo del gigante britannico Vodafone.
Altro trasferimento clamoroso e relativamente recente è quello che ha visto le acciaierie Lucchini passare sotto il comando dei russi della Severstal. Del resto nello stesso settore della siderurgia le Acciaierie di Terni sono da alcuni anni proprietà dei tedeschi della Tyssen Krupp: quando si è prospettata la chiusura di una parte degli impianti il governo italiano ha fatto pressioni su quello tedesco per risolvere la situazione.
La campagna italiana delle grandi aziende di oltreconfine non ha risparmiato molti marchi storici del made in Italy. Così nel settore delle due ruote Mv Agusta è in mano ai malesi della Proton, mentre Benelli è stata rilevata pochi mesi fa dalla Qianjiang, cinese.
In campo alimentare il colosso francese Lactalis possiede marchi come Galbani, Locatelli e Invernizzi. Mentre sono sotto l'ala della multinazionale Nestlè la Motta, la Buitoni e la S.Pellegrino. La celebre Birra Peroni è invece proprietà dell'azienda sudafricana Sab Miller.
Molto significativa la presenza straniera, ed in particolare francese, nel settore della grande distribuzione. Così la Gs è da tempo in mano ai transalpini della Carrefour, il cui grande concorrente Auchan si era recentemente impadronito della storica Rinascente, ceduta dalla famiglia Agnelli.
Anche l'industria farmaceutica ha pagato il suo pedaggio all'offensiva estera: così Carlo Erba è ora nell'orbita del colosso americano Pfizer.