Dopo ipotesi di aggregazione circolate
Negli ultimi giorni i rumor finanziari non parlano d'altro: il risiko bancario è al centro dell'interesse. E ora su una delle ipotesi più chiacchierate, quella dell'aggregazione tra Intesa e Monte dei Paschi, interviene il presidente di Banca Intesa Giovanni Bazoli, che sul possibile progetto di integrazione con l'istituto toscano dice: "Siamo in condizioni di pensare a nuove aggregazioni, ma in questo momento non c'è nulla".
Bazoli è intervenuto sulla vicenda a margine dell'assemblea di bilancio della Mittel rivolgendosi a chi gli chiedeva una conferma sulle voci di una possibile integrazione. "In questo momento non c'ènulla" ha continuato Bazoli. "Non nego che ci sia attenzione da parte dei media e dell'opinione pubblica. Questo attesta che esiste un'attenzione: se c'è da parte dell'opinione pubblica, credo che ci sia anche da parte degli interessati, ma non sotto la pressione degli ultimi avvenimenti". E' una situazione, ha continuato Bazoli, "che sussiste" da quando si sono avute una serie di integrazioni importanti. Ogni operazioni di fusione e integrazione richiede un certo travaglio: sono passati alcuni anni durante i quali l'integrazione di altri istituti è avvenuta".
"E' una fase che si è compiuta e, da quando si è compiuta, siamo in grado di guardare a nuove operazioni e aggregazioni. E' una situazione che da tempo è in atto: anche per altri istituti c'è un'attenzione analoga, senza però sentirci pressati". Ma le insistenti voci di un patto con Siena? "Abbiamo rinnovato il patto neanche un anno fa" risponde Bazoli. C'è assoluta serenità, tranquillità e unità con i nostri azionisti".
Quanto alle parole di Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo, che è il secondo azionista di Intesa, Bazoli ha commentato: "A me risulta che sia stato manifestato ciò che Guzzetti ha sempre detto, cioè che la Fondazione è disponibile a qualsiasi aggregazione, anche se comportasse una diminuzione. Non vedrei neanche il motivo di un collegamento con le prossime elezioni".
"Non rivelo segreti" ha continuato Bazoli "se dico che tutte le banche hanno ricevuto da parte della merchant bank i dossier completi di tutte le possibili combinazioni: il giorno che si dovessero esaminare i progetti, ci sono già gli elementi necessari. Però non è sulla base di indicazioni tecniche che si prendono queste decisioni: sono scelte che richiedono altre cose, come la convergenza di strategie e di storie, l'intesa tra persone. Le fusioni nei dossier sono una cosa, nella realtà sono un'altra".
Insomma, siete aperti alla possibilità di una integrazione? "Sì" ha risposto Bazoli "o meglio, riteniamo di aver concluso una fase anche lunga e di aver raggiunto le condizioni di forza, di ordine e di disponibilità di mezzi che ci consentono di guardare a possibili aggregazioni".
LA SMENTITA DELLA FONDAZIONE MPS
E da parte sua la Fondazione Monte dei Paschi di Siena smentisce che sia allo studio un'aggregazione con Banca Intesa. "Diversamente da quanto sostenuto dai coordinamenti Rsa di Banca Mps Spa", puntualizza una nota, "non esiste alcun progetto prodotto da una società di consulenza ma solo uno dei tanti studi di una Sim, di alcuni giorni fa, che presentava risultati, non condivisi dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, di un'ipotetica aggregazione tra Mps e Intesa".
"Tale studio", precisa la Fondazione, "ha dato origine agli articoli che oggi parlano di un'operazione con Intesa come ieri accadeva per San Paolo Imi, Unipol e altri soggetti del settore. Essendo falso il presupposto, lo sono tutte le considerazioni conseguenti, anche le più offensive".
"La Fondazione Monte dei Paschi di Siena", conclude il comunicato, "continuerà a esercitare pienamente il ruolo di azionista di riferimento di Banca Mps Spa, come indicato nel documento approvato dai Consigli comunale e provinciale sulla scorta del quale sono state effettuate le nomine per l'attuale composizione dell'Organo di indirizzo. Nell'esercizio di tale responsabilità, la Fondazione, nel pieno rispetto delle linee di indirizzo tracciate dalla Deputazione generale, perseguirà le ipotesi di crescita che siano in grado di coniugare il radicamento territoriale di Bmps e gli interessi di tutti gli azionisti".