La lettera è arrivata sul tavolo della holding autostradale, che ne dovrà valutare i contenuti, a partire dal nodo chiave del prezzo
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"Il Consorzio formato da Cdp Equity, Blackstone Group International Partners e Macquarie Infrastructure and Real Assets" ha inviato "ad Atlantia l'offerta vincolante per l'acquisto della partecipazione, pari all'88,06%, detenuta da Atlantia in Autostrade per l'Italia, ovvero per l'acquisto fino al 100% della stessa in caso di esercizio del diritto di co-vendita da parte dei soci di minoranza di Aspi". Lo si legge in una nota di Cdp.
Venerdì il Cda di Atlantia Nella partita per il riassetto di Aspi, la palla si sposta ora nel campo di Atlantia. La lettera è arrivata sul tavolo della holding autostradale, che ne deve valutare i contenuti, a partire dal nodo chiave del prezzo. La prima data segnata in rosso è venerdì, quando si riunirà il Cda di Atlantia: ma il board potrebbe anche decidere di affidare la parola finale agli azionisti, convocando un'assemblea che a quel punto si svolgerà non prima della fine di marzo, primi di aprile. Intanto in Borsa si registrano prese di beneficio sul titolo di Atlantia (chiude a -1,88 in Borsa) dopo il rally delle ultime sedute.
Cosa prevede l'offerta La proposta per l'acquisto dell'88,06% (oppure fino al 100% in caso di esercizio del diritto di co-vendita da parte dei soci di minoranza di Aspi), prevede l'ingresso del consorzio Cdp attraverso una società italiana di nuova costituzione (BidCo), partecipata al 51% da Cdp Equity e al 24,5% rispettivamente da Blackstone e da Macquarie. Cdp potrà poi cedere una parte delle proprie azioni ad altri investitori istituzionali.
La valutazione intorno ai 9 miliardi Sotto la lente di ingrandimento di Atlantia finirà soprattutto il prezzo. La proposta, che sarebbe vincolata al Piano economico finanziario (ancora fermo al Mit dal 19 novembre), fisserebbe il valore del 100% del gestore autostradale nella parte alta della forchetta di prezzo finora individuata dal consorzio (8,5-9,5 miliardi), intorno ai 9 miliardi (al netto della manleva), prevedendo quindi un esborso vicino agli 8 miliardi per la quota dell'88%. C'è da dire, però, che finora le due precedenti offerte preliminari che collocavano il valore di Aspi nel range 8,5-9,5 miliardi sono state entrambe bocciate. E il livello è lontano dagli 11-12 miliardi che per il fondo Tci, secondo azionista di Atlantia, continua ad essere il giusto prezzo per la concessionaria.