Assegno di inclusione e strumento di attivazione al lavoro, cosa sono e a chi andranno
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La misura mette in protezione i nuclei familiari con al loro interno almeno una persona minorenne, con più di 60 anni, con disabilità o seguita dai servizi socio sanitari perché in condizione di grave svantaggio
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Il ministero del Lavoro ha pubblicato una guida per i beneficiari dell'assegno di inclusione. Le domande possono essere presentate in autonomia sul sito inps.it o attraverso i patronati a partire dal 18 dicembre 2023 e tramite i Caf dall'8 gennaio 2024. L'assegno è riconosciuto ai nuclei familiari che abbiano almeno un componente in una delle seguenti condizioni: disabilità; minorenne; con almeno 60 anni di età; in condizione di svantaggio (grave disagio bio-psico-sociale) e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.
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E' previsto che il nucleo familiare del richiedente deve essere in possesso congiuntamente di un Isee in corso di validità di valore non superiore a 9.360 euro oppure nn valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di 6.000 euro annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza Adi.
Questo parametro è pari a 1 per il nucleo familiare ed è incrementato fino a un massimo complessivo di 2,2 ulteriormente elevato a 2,3 in presenza di componenti in condizione di disabilità grave o non autosufficienza. Se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza la soglia di reddito familiare è fissata in euro 7.560 annui, moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza ADI.
Per percepire l'assegno il patrimonio immobiliare deve avere ai fini Imi un valore non superiore a 30.000 euro. Tale importo andrà calcolato decurtando dal patrimonio immobiliare complessivo il valore, ai fini Imu, della casa di abitazione. L'importo massimo detraibile per la casa di abitazione è pari a 150.000 mila euro.
Il valore del patrimonio mobiliare non deve invece essere superiore a 6.000 euro, accresciuto di 2.000 euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro, incrementato di ulteriori 1.000 euro per ogni minorenne successivo al secondo. Questi massimali sono ulteriormente incrementati di 5.000 euro per ogni componente in condizione di disabilità e di 7.500 euro per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza presente nel nucleo.
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Tutti i dettagli della misura, ricorda il ministero del Lavoro e delle politiche sociali, sono disponibili sul sito lavoro.gov.it nella sezione "Nuove misure di inclusione e accesso al lavoro". A disposizione degli interessati, è inoltre disponibile l'ufficio relazioni con il pubblico online del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali all'indirizzo urponline.lavoro.gov.it.