I dati

Baby pensioni, quasi 400mila persone le incassano da oltre quarant'anni

Alla Camera è stato presentato il dodicesimo Rapporto "Il Bilancio del sistema previdenziale italiano"

16 Gen 2025 - 11:43
 © ansa

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In Italia quasi 400mila persone ricevono la pensione da oltre quarant'anni. Hanno iniziato, in media, a percepire l'assegno di previdenza a poco più di 39 anni (36,4 gli uomini e 39,5 le donne). Un dato che emerge dal dodicesimo Rapporto "Il Bilancio del sistema previdenziale italiano", presentato mercoledì alla Camera da Alberto Brambilla, presidente di Itinerari Previdenziali. "Siamo troppo oltre quel paletto dei 20-25 anni di durata della pensione che dovrebbe rappresentare il punto di mediazione tra periodo di lavoro e tempo di quiescenza - ha spiegato a Il Messaggero - Oggi, la situazione è diversa perché i requisiti di accesso alle prestazioni, dopo le varie riforme, sono diventati inevitabilmente più alti, ma è evidente che questi dati non possono essere trascurati quando si affronta il tema dei requisiti di pensionamento, tanto più in un Paese dall'elevata aspettativa di vita come il nostro".

Il rapporto

 Dal rapporto si registra un aumento di 98.743 pensionati: dai 16,131 milioni del 2022 ai 16,230 milioni del 2023. Inoltre, si evidenzia la netta risalita del tasso di occupazione con un rapporto tra attivi e pensionati dell'1,4636. Una quota che si avvicina molto a quel margine di 1,5 che indica quando un sistema previdenziale è in equilibrio. "Malgrado i molti catastrofisti, i conti della previdenza reggono e dovrebbero farlo anche nel 2035-2040, quando la maggior parte dei baby boomer sarà pensionata", ha aggiunto Brambilla che - si legge ancora sul quotidiano romano - "ritiene necessaria l'applicazione puntuale degli stabilizzatori automatici dell'adeguamento dell'età anagrafica e dei coefficienti di trasformazione all'aspettativa di vita. Ciò che invece sarebbe giusto fare, secondo Brambilla, è bloccare l'anzianità contributiva agli attuali 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, con riduzioni per madri e precoci, e prevedendo un superbonus per chi resta al lavoro fino ai 71 anni".

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