Il fondatore dell'istituto diventerà presidente onorario. Ora il testimone passa a Massimo e Sara
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Ennio Doris ha presentato al cda di Banca Mediolanum le sue dimissioni dagli incarichi di presidente e consigliere e assumerà la presidenza onoraria della banca. "Superando la soglia degli 80 anni penso sia venuto il momento di ridurre almeno in parte il mio impegno quotidiano nella Banca" ha dichiarato in una nota il fondatore dell'istituto. "Sono fortunato, non succede spesso che a un padre succeda un figlio, sono come Maldini o Mazzola", dice il fondatore di Banca Mediolanum.
Sono passati 40 anni dall'incontro a Portofino con Silvio Berlusconi al quale presentò la sua idea, quella da cui iniziò tutto il 2 febbraio 1982 con Programma Italia. Prima la vendita dei prodotti assicurativi, poi la gestione del risparmio con la nascita nel 1997 di Banca Mediolanum. "Abbiamo cambiato l'approccio degli italiani verso il risparmio", racconta Ennio Doris in un'intervista al Corriere della Sera. "Mediolanum è una banca sana con dei principi", ha aggiunto. Ora il testimone nell'azienda passa a Massimo Doris, già amministratore delegato. Ma anche a Sara, l'altra figlia, alla quale è affidata la presidenza di Fondazione Mediolanum Onlus.
Ennio Doris diventa dunque presidente onorario, nomina che sarà conclusa alla prossima assemblea degli azionisti che sarà chiamata a deliberare anche in merito alle opportune modifiche statutarie - già approvate dal consiglio di amministrazione - al fine di prevedere tale figura. "Da presidente onorario potrò essere ancora utile, facendo le cose che mi piacciono di più e dedicandomi anche alla famiglia. Sono stato fortunato: non si trova spesso un padre a cui succede un figlio con le medesime caratteristiche. A me è successo, come a Maldini, a Mazzola. E questo mi lascia tranquillo", ha detto ancora al Corriere.