Lo stock complessivo, secondo le previsioni dell'Abi, potrebbe diminuire di 30 miliardi di euro nel corso del triennio
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L’ultimo Rapporto dell’Abi delinea un quadro incoraggiante per il sistema bancario, il che porterebbe benefici anche alle famiglie e alle imprese, con ripercussioni positive sull’intero sistema economico.
In particolare secondo le previsioni dell’Associazione delle banche italiane lo stock di sofferenze nette dovrebbe ridursi di circa 30 miliardi di euro tra il 2017 ed il 2019, riportando un calo di quasi 35 punti percentuali rispetto al totale delle sofferenze registrate alla fine del 2016. Buona parte di questa flessione riguarderà le sofferenze in capo alle imprese.
Un buon risultato, che comporterà anche una riduzione del rapporto tra sofferenze nette e totale degli impieghi bancari (ovvero la cifra complessiva legata alle operazioni di credito avviate dal sistema italiano), che scenderà così al 2,7% dall'oltre 4% odierno.
Ad oggi, secondo le più recenti rilevazioni dell’Abi, le sofferenze nette (ovvero i crediti per i quali la totale riscossione non è certa) si attestano a 76,5 miliardi di euro (in calo rispetto ai 77,4 miliardi di euro di aprile). Le sofferenze lorde.
La riduzione dello stock, spiegano dall’Abi, “dovrebbe indurre una più rapida crescita degli impieghi all’economia: nel triennio lo stock di credito concesso ai residenti dovrebbe aumentare di circa 140 miliardi di euro, con una variazione media annua del 2,6%. Tenendo conto dei soli crediti in bonis, al netto quindi dei deflussi di crediti in sofferenza, il tasso medio di crescita degli impieghi risulterebbe pari al 4%”.
Anche sul fronte del credito concesso gli ultimi dati sembrano positivi. A giungo lo stock relativo ai prestiti al settore privato è aumentato dell’1,5%. Un aumento che però ha interessato in misura maggiore le famiglie, mentre rimane piuttosto esiguo per il credito concesso alle imprese.