L'accordo sarà finalizzato entro la fine del 2017. L'operazione ha un valore record tra quelle realizzate in cash
La statunitense Monsanto ha accettato la nuova offerta d'acquisto in contanti da 66 miliardi di dollari avanzata dalla tedesca Bayer. Nasce così il primo colosso mondiale nel settore della chimica applicata all'agricoltura. Le due società hanno ufficializzato l'intesa, precisando che la Bayer pagherà 128 dollari in contanti per ogni azione e che ha aumentato da 1,5 a 2 miliardi la commissione da pagare se l'Antitrust dovesse bocciare l'operazione.
La più grande offerta di cassa mai registrata prevede il finanziamento a monte di 19 miliardi di dollari con l'emmissione di obbligazioni convertibili e di nuove azioni agli azionisti esistenti. Le banche si sono invece impegnate a fornire fino a 57 miliardi di dollari di finanziamenti ponte. La precedente offerta della società chimica tedesca su Monsanto era di 127,50 dollari per azione.
Oltre 1/4 del mercato mondiale di sementi e pesticidi - L'accordo è esposto a rischi antitrust. Le due società, infatti, controlleranno insieme più di un quarto del mercato mondiale di sementi e pesticidi nel settore delle forniture agricole. Alcuni azionisti di Bayer, inoltre, sono stati molto critici rispetto all'operazione, sostenendo che il prezzo è troppo alto e potrebbe essere trascurato a partire da ora il business farmaceutico.
Accordo da record - L'accordo Bayer-Monsanto è il più grande che abbia mai coinvolto un acquirente tedesco, battendo la fusione del 1998 di Chrysler da parte di Daimler, che valutò la casa automobilistica statunitense più di 40 miliardi di dollari. Sarà anche la più grande transazione in contanti di sempre, davanti a quella del settore della birra, i 60,4 miliardi di dollari da parte di InBev per Anheuser-Busch del 2008.
La trattativa - Bayer e Monsanto erano in trattative già da marzo. A maggio Bayer che aveva fatto una prima offerta di 122 dollari per azione. Gli esperti antitrust ritengono che le autorità di regolamentazione chiederanno probabilmente la vendita di alcuni asset per l'approvazione l'affare, tra cui le attività nella soia, nel cotone e nei semi di colza.