Mutui, coi tassi in rialzo è corsa al fisso
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L'Istituto centrale è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell'inflazione all'obiettivo del 2% nel medio termine. Lagarde: "A settembre pausa o rialzo, ma certo non taglio". Tajani: "Rialzo è un errore, c'è rischio recessione".
La Bce ha deciso di alzare i tassi d'interesse di un quarto di punto percentuale, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 4,25%, quello sui depositi al 3,75%, e quello sui prestiti marginali al 4,50%. Lo comunica l'Istituto centrale secondo cui "l'inflazione continua a scendere ma ci aspettiamo che resti ancora troppo alta per troppo tempo". Il Consiglio direttivo della Bce è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell'inflazione all'obiettivo del 2% nel medio termine. Christine Lagarde: "A settembre pausa o nuovo rialzo dei tassi, ma di certo non un taglio". Il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli: "Per le banche ci saranno conseguenze".
Il Consiglio direttivo, si precisa, "continuerà a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare il livello appropriato dei tassi e la durata della restrizione monetaria". "Gli sviluppi dall'ultima riunione supportano le aspettative che l'inflazione calerà ancora nel corso dell'anno, ma resterà sopra il target per un periodo esteso, e in particolare l'inflazione di fondo resta alta", scrive ancora la Bce nel comunicato. I rialzi, spiega, continuano a essere trasmessi con forza all'economia: le condizioni del credito si sono ulteriormente ristrette, e rallentano la domanda, "un fattore importante per riportare l'inflazione al target". Le decisioni continueranno a basarsi sulle prospettive dell'inflazione, sulle dinamiche dell'inflazione di fondo e sulla forza della trasmissione della politica monetaria.
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La mossa, ampiamente attesa dagli operatori di mercato, anche perché sostanzialmente preannunciata dalla stessa istituzione, segue un rialzo di portata analoga deciso mercoledì dalla Fed, la banca centrale Usa, che ha portato i tassi sul dollaro a una forchetta del 5,25%-5,50%.
Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha inoltre deciso di fissare la remunerazione delle riserve obbligatorie allo 0%. Questa scelta preserverà l'efficacia della politica monetaria, mantenendo l'attuale grado di controllo sulla sua intonazione e assicurando la completa trasmissione delle decisioni sui tassi ai mercati monetari. Allo stesso tempo, migliorerà l'efficienza della politica monetaria, riducendo l'ammontare complessivo degli interessi da corrispondere sulle riserve al fine di dare attuazione all'orientamento adeguato.
Secondo il presidente della Bce, Christine Lagarde, che ha preso la parola al termine del Consigilio direttivo, "le prospettive a breve termine dell'attività economica si sono deteriorate molto a causa della domanda più debole che pesa sulla manifattura, e anche gli investimenti mostrano segni di peggioramento. I servizi restano forti ma si sta perdendo slancio. L'economia resta debole a breve termine. Il mercato del lavoro resta robusto, con la disoccupazione ai minimi, ma alcuni indicatori mostrano che il trend può rallentare a causa del calo della manifattura", ha aggiunto.
"Ora ci muoviamo in un territorio dove dipendiamo dai dati, e sulla base di quello determiniamo se rialziamo o se ci fermiamo. Ma certamente non tagliamo i tassi - ha proseguito la Lagarde -. A settembre "può esserci un rialzo o una pausa, ma una pausa potrebbe non essere per un periodo esteso, perché dipende dai dati", ha detto ancora, sottolineando di avere "l'assoluto sostegno del Consiglio direttivo".
Il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, ha dichiarato che il tempo verificherà l'efficacia e le conseguenze dirette ed indirette del preannunciato aumento di 25 centesimi dei tassi decisi oggi dalla Bce che, a sorpresa, ha deciso anche di azzerare la remunerazione per le banche della riserva obbligatoria che in precedenza era del 3,5%. Questa decisione di oggi della Bce, ha aggiunto Patuelli, "da ora costerà alle banche, così come è stata ed è onerosa la decisione della Bce dell'autunno scorso di rendere significativamente costosa la residua liquidità concessa dalla Bce alle banche attraverso i piani di finanziamento a lungo termine Tltro".
Per il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani "è un errore continuare ad alzare i tassi di interesse - ha detto in un'intervista ad Affaritaliani -. Si danneggiano imprese e famiglie e si rischia la recessione. Non solo, si fanno anche alzare i mutui".