Rispetto a 5-10 anni fa, per più del 90% degli intervistati c'è una scarsità di candidati con i requisiti adatti
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Un'indagine condotta dalla Bce tra le principali società non finanziarie sul mercato del lavoro, ha rilevato che la maggior parte delle persone prese in esame concorda sul fatto che il reclutamento del personale è diventato sempre più difficile nel tempo. I lavoratori con competenze richieste dalle società scarseggiano. Nella zona euro, però, si rileva anche un'occupazione elevata nonostante la stagnazione dell'attività economica, un calo delle ore medie lavorate, un aumento del lavoro a distanza e dell'uso dell'Intelligenza artificiale.
Il reclutamento è diventato più difficile. Rispetto a cinque-dieci anni fa, per più del 90% degli intervistati c'è una scarsità di candidati con le competenze richieste. Dall'altra parte, poco meno del 50% ritiene che ci sia una generale insufficienza di persone che cercano lavoro, indipendentemente dalle skills necessarie.
I due terzi pensano che le conoscenze richieste abbiamo portato a delle difficoltà in termini di assunzioni, mentre il 60% crede che i salari abbiamo diminuito l’attrazione dei richiedenti lavoro. Poco più di un terzo ritiene che le aziende per cui lavorano siano più propense a tenere i dipendenti quando le condizioni dell'azienda peggiorano, mentre quasi tutti pensano che questo dato sia il risultato delle difficoltà nell'assunzione quando invece lo stato della società migliora.
L'80% pensa che la riduzione dell'orario lavorativo sia in parte dovuta al fatto che i dipendenti preferiscono lavorare meno. Diversi intervistati hanno notato che l'orario è diminuito soprattutto per la preferenza espressa dai collaboratori per i minori carichi di lavoro.
Molte aziende la utilizzano già da diverso tempo, ma la stragrande maggioranza ne usufruisce dal 2023. Nel 90% dei casi, l'Ai aiuta le persone che lavorano a reperire più facilmente le informazioni, oltre che aiutare nella produzione di contenuti, sviluppo di software e interazione con i clienti. Circa la metà di questi ritiene che l'utilizzo dell’intelligenza artificiale sul lavoro sia incentivata da una riduzione dell'organico.