L'Eurotower: "Sessanta miliardi al mese fino al 2016. La condivisione dei rischi solo sul 20% del totale"
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La Bce lancia il Quantitative Easing: il programma prevede l'acquisto di titoli per 60 miliardi di euro al mese fino a settembre 2016. Lo ha spiegato il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, sottolineando come l'acquisto dei titoli sarà compiuto sulla base della quota dei vari Paesi nel capitale della Bce. L'Eurotower ha inoltre deciso di lasciare il tasso principale di rifinanziamento al minimo storico dello 0,05%.
L'operazione, ha spiegato ancora il numero uno dell'Eurotower, proseguirà "comunque fino a quando non vedremo un deciso miglioramento nell'andamento dell'inflazione", che sia coerente con l'obiettivo di un trend dei prezzi al 2%. Le misure prese, ha aggiunto, aiuteranno contro i rischi per le aspettative d'inflazione.
Rischi condivisi solo sul 20% dei titoli - I rischi dei titoli comprati, ha precisato Draghi, saranno condivisi soltanto nel caso di quelli europei, con una quota del 20% sul totale.
A un giornalista che gli chiedeva quali siano le incognite in virtù dei quali la Bce non condividerà i rischi su gran parte dei titoli che comprerà, lasciandoli alle banche centrali nazionali, il presidente ha risposto: "Dovrebbe chiederlo a persone che hanno queste preoccupazioni". E ha anche soggiunto: "Sono rimasto molto sorpreso che il tema della condivisione dei rischi sia diventato il più importante" nella discussione al riguardo.
"Rischi nazionali, tenuto conto delle preoccupazioni" - "Si tratta di un programma molto grande, e abbiamo tenuto conto delle preoccupazioni" di alcuni Paesi decidendo di non condividere i rischi su tutti i titoli che la Bce comprerà, ha puntualizzato Draghi.
"Nessun vantaggio ai bilanci nazionali" - Draghi ha inoltre escluso che le cedole sui titoli di Stato comprati dalle banche centrali nazionali possano essere utilizzate in futuro per un alleggerimento nei bilanci nazionali.
La Bce, ha continuato Draghi, "ha un doppio limite" negli acquisti di titoli, pari al 33% per il debito di ciascun emittente e al 25% per ciascuna emissione.
Board unanime sulla decisione - Il consiglio Bce è stato "unanime" sul fatto che il quantitative easing sia un vero strumento di politica monetaria mentre sulla necessità di lanciarlo "adesso" è stato deciso "a larga maggioranza". La maggioranza, ha detto il presidente, era così ampia che non c'è stato bisogno del voto. Rispetto alla definizione di Qe come strumento di politica monetaria il board è "stato unanime, lo dico nel senso giuridico del termine. E' uno strumento che fa parte di quelli a disposizione della Bce". Inoltre c'è stato "consensus sulla decisioni in merito alla condivisione dei rischi".
Bond Grecia solo con piano troika - Quanto al caso Grecia, ha spiegato il presidente Bce, "non c'è alcuna eccezione". C'è una deroga, ha spiegato, che consente di comprare titoli con rating speculativo ma solo in presenza di un programma di assistenza.
"Sono d'accordo - ha aggiunto - che alcuni effetti del quantitative easing sono giù prezzati dai mercati, ma solo una parte. C'è differenza fra aspettative e annuncio effettivo".
L'Ocse: "Ora i governi agiscano" - L'Ocse plaude all'operazione della Bce: il commissario Angel Gurria ha infatti affermato che la mossa di Mario Draghi "è meglio di quello che si era pensato". Gurria però ha messo in guardia gli Stati dell'Unione europea perché il Quantitative easing "non è la soluzione definitiva poiché essa deve essere coadiuvata dall'azione dei governi".
Spread giù fino a 110 punti - Immediata la discesa dello spread tra Btp e Bund dopo le parole di Draghi: il differenziale è sceso da 115 a 110 punti base, con il rendimento decennale diminuito all'1,54%.
Le Borse festeggiano: Milano +2,44% - Le Borse europee festeggiano l'annuncio sull'acquisto di asset da parte della Bce. Piazza Affari ha chiuso in forte rialzo, con l'indice Ftse Mib che guadagna il 2,44% a 20.469 punti mentre l'All Share il 2,30% a 21.644 punti. Bene anche Londra (+1.04%), Francoforte (+1,42%), Parigi (+1,73%), Madrid (+1,69%), Amsterdam (+1,58%) e Bruxelles (0,99%).