"PROTEZIONISMO PESA"

Bce, Draghi: "Non riteniamo probabile la recessione in Italia e Germania"

Il Consiglio direttivo è però diviso. Secondo il capo dell'Eurotower, "i segnali economici sono più deboli rispetto alle attese"

24 Gen 2019 - 18:56
 © agenzia

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"Al momento la Bce non ritiene una possibilità probabile la recessione in Italia e Germania". Lo ha affermato il capo dell'Eurotower, Mario Draghi, sottolineando che però il Consiglio direttivo è diviso. "Una parte non esclude che possa esserci un miglioramento dopo gli ultimi rallentamenti, ma un'altra tende ad escluderlo", ha sottolineato. Secondo Draghi, inoltre, "la minaccia del protezionismo sta pesando sulla fiducia economica".

Secondo Draghi, "i segnali dall'economia proseguono più deboli del previsto" e "i rischi per le prospettive" economiche dell'Eurozona "si sono mossi verso il basso". I fattori di rischio principali sono "il protezionismo, gli senari geopolitici, i Paesi emergenti e la vulnerabilità dei mercati finanziari". A gravare sulle opportunità di crescita è anche la lunga trattativa per la Brexit.

Se la situazione di incertezza che pesa sull'economia persisterà, "la debolezza del Pil durerà più a lungo". Il numero uno della Bce ha poi riferito che "il Consiglio direttivo dell'istituto si concederà più tempo per valutare" se i fattori che pesano al ribasso sull'economia "hanno avuto un impattato" strutturale "sul livello di fiducia e a marzo avremo una nuova discussione, quando saranno disponibili anche le nuove previsioni dei tecnici".

"Crediti più rigidi solo in Italia, non nell'Eurozona" - I segnali di un leggero irrigidimento delle condizioni del credito "sono per la maggior parte concentrati in Italia", ha avvertito Draghi, precisando che si tratta di una stretta "che non si diffonde nella zona euro". I dati del sondaggio della Bce sul credito bancario (bank lending survey), evidenziano un "lieve irrigidimento dei criteri di offerta sui prestiti a imprese e famiglie per l'acquisto di abitazioni" e stimano "una lieve contrazione nel trimestre in corso mentre quella da parte delle famiglie continuerebbe a espandersi".

"La Bce non ha finito le munizioni" - L'intervento di Mario Draghi si è poi fatto più deciso: "La Banca centrale europea non ha esaurito tutte le sue munizioni e la sua cassetta degli attrezzi è sempre lì ed è pronta ad intervenire se occorre". "Non sento la necessità di trovarmi un successore, forse alla gente piaccio", ha evidenziato il capo dell'Eurotower.

L'inflazione rallenta - L'Eurotower ha poi riferito che l'inflazione nell'Eurozona nei prossimi mesi "rallenterà" a causa del calo dei prezzi del petrolio. Inoltre le condizioni accomodanti di politica monetaria e le "dinamiche favorevoli dei salari continuano a sostenere l'espansione economica e le pressioni sull'inflazione".

"Settore bancario molto più solido" - Il settore bancario nell'Eurozona è stato definito "molto più solido rispetto all'inizio della crisi". Per quanto riguarda invece i tassi negativi decisi dalla Bce, essi "fanno parte di una politica monetaria molto efficace e quindi rimangono tali".

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