L'inflazione, l'andamento del carovita in Italia
© L'Ego-Hub
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Le nuove statistiche sono state "riviste significativamente al ribasso" per quanto riguarda la crescita
L'inflazione media nell'Eurozona dovrebbe attestarsi nel 2022 al 6,8%, prima di rallentare al 3,5% nel 2023 e al 2,1% l'anno successivo. Lo prevedono le nuove stime della Bce, che definisce l'inflazione "una grossa sfida". Le nuove statistiche sono state "riviste significativamente al ribasso" per la crescita: per il 2022 al 2,8% e per il 2023 al 2,1% mentre per il 2024 c'è un lieve miglioramento al 2,1%. La Banca centrale europea ha inoltre deciso "di porre fine agli acquisti netti di titoli attraverso il programma App dal primo luglio".
Livelli superiori rispetto alle proiezioni di marzo sono previsti anche per l'inflazione al netto dei beni energetici e alimentari, che si porterebbe in media al 3,3% nel 2022, al 2,8% nel 2023 e al 2,3% nel 2024".
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Stop agli acquisti di bond - Col porre fine all'acquisto di bond a partire da luglio, il Consiglio direttivo della Bce "intende continuare a reinvestire integralmente il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro dell'App per un prolungato periodo di tempo". Il tutto "dopo la data in cui inizierà a innalzare i tassi d'interesse di riferimento e, in ogni caso, finché sarà necessario al fine di mantenere condizioni di abbondante liquidità e un orientamento adeguato di politica monetaria".
Il programma di reinvestimento - Per il vecchio programma pandemico Pepp, la Bce "intende reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma almeno sino alla fine del 2024. In ogni caso, la futura riduzione del portafoglio del Pepp sarà gestita in modo da evitare interferenze con l'adeguato orientamento di politica monetaria". Inoltre "gli acquisti netti del Pepp potrebbero anche essere ripresi, se necessario, per contrastare gli shock negativi connessi alla pandemia".
Gli effetti della guerra sull'economia - "L'ingiustificata aggressione della Russia all'Ucraina continua a gravare sull'economia in Europa e oltre i suoi confini", si legge nelle decisioni di politica monetarie dell'Eurotower pubblicate dopo l'ultimo meeting. "Si ripercuote sul commercio, causa carenze di materiali e contribuisce alle quotazioni elevate dell'energia e delle materie prime. Questi fattori seguiteranno a pesare sulla fiducia e a frenare la crescita, specialmente nel breve periodo".
L'espansione economica è "possibile" - Dall'altro lato, sottolinea ancora la Bce, "ci sono le condizioni perché l'espansione economica proceda, grazie alla riapertura in corso delle attività economiche, al vigore del mercato del lavoro, al sostegno di bilancio e al risparmio accumulato durante la pandemia. Una volta venute meno le attuali circostanze negative, l'attività economica dovrebbe tornare a segnare un aumento".