Secondo il Codacons, le strette della Bce hanno comportato un aumento del costo dei mutui fino a circa 3.600 euro l'anno
E' molto probabile che la Bce aumenterà i tassi di interesse di 50 punti base nella riunione del 16 marzo. Lo afferma la presidente dell'Eurotower Christine Lagarde in un'intervista al gruppo editoriale spagnolo Vocento. "Era una decisione che avevamo indicato nell'ultimo incontro - spiega - e tutti i numeri visti nei giorni scorsi stanno confermando che questo aumento è molto, molto probabile". Per il futuro la numero uno di Francoforte non si sbilancia: "Dipendiamo dai dati".
La presidente della Bce afferma poi che le banche europee potrebbero varare misure per alleviare il rialzo dei tassi sui mutui evitando problemi ai debitori e spiega: "Sono sicura che molte banche sono pronte a rinegoziare. E' nel loro interesse, non vogliono crediti non pagati nei loro bilanci".
Quanto a un tetto sui tassi, chiesto da alcune forze politiche in Spagna (e in Italia ndr), Lagarde risponde che si tratta di una materia "fra creditore e debitore" e sottolinea: "Sono sicura che molte banche siano pronte a riconsiderare le condizioni del prestito. E non per beneficenza ma perché è nel loro interesse avere debitori sani".
La numero uno dell'Eurotower affronta poi il nodo inflazione spiegando che "è ancora troppo presto per dichiarare la nostra vittoria" sull'indice dei prezzi. Aggiunge però che "stiamo facendo progressi, anche se c'è ancora molto da fare. So che le persone stanno soffrendo per l'inflazione, specie quelle più vulnerabili ed esposte come i pensionati a basso reddito. Alla Bce crediamo che le misure dei governi dovrebbero essere mirate a questo tipo di persone, per essere poi riviste quando i prezzi dell'energia scenderanno e quelli degli alimentari si stabilizzeranno".
"Un mutuo a tasso variabile costa oggi fino a +3.624 euro all'anno rispetto al 2021, mentre chi accende oggi un finanziamento a tasso fisso si ritrova a spendere fino a +3.144 euro annui rispetto a due anni fa". Lo afferma il Codacons, che attraverso alcune simulazioni ha messo a confronto le offerte presenti sul mercato per le tipologie di mutuo più richieste in Italia, allo scopo di capire come le decisioni della Bce sui tassi di interesse abbiano fino ad oggi influito sulle tasche delle famiglie.
"A settembre 2021, prima della scia di rialzi varata dalla Bce, per un mutuo a tasso variabile da 150mila euro della durata di 30 anni il migliore Taeg sul mercato era pari allo 0,48% con una rata mensile pari a 442 euro, mentre il tasso fisso registrava un Taeg dell'1,04% e una rata mensile da 481 euro - spiega il Codacons -. A fine febbraio, per la stessa tipologia di finanziamento, la migliore offerta sul mercato prevedeva un Taeg del 3,16% e una rata mensile da 627 euro sul variabile; per il tasso fisso Taeg 3,15% e rata mensile da 631 euro, con un incremento di spesa pari rispettivamente a +185 euro e +150 euro al mese sul 2021".