Quello sui depositi cala al 3,50%, quello sui rifinanziamenti principali scende al 3,65%
Come da attese, il Consiglio direttivo della Bce ha deciso di tagliare i tassi di interessi di 25 punti base. Quello sui depositi passa da 3,75% a 3,50%, quello sui rifinanziamenti principali, per l'aggiustamento tecnico causato dal nuovo quadro operativo, scende al 3,65% dal 4,25% e per lo stesso motivo il tasso sui prestiti marginali cala a 3,90% dal 4,50%.
La Bce "resta determinata ad assicurare il ritorno dell'inflazione all'obiettivo (del 2%, ndr) in modo tempestivo": per questo "manterremo i tassi a livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario a questo scopo". Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde durante la conferenza stampa dopo la riunione del Consiglio direttivo che ha tagliato i tassi. "Non ci impegniamo verso alcun percorso dei tassi d'interesse", ha detto Lagarde.
"Mi affido allo spagnolo e dico: que sera, sera". Così la presidente della Bce ha risposto in conferenza stampa a Francoforte, commentando la possibilità di ulteriori tagli sui tassi di interesse in futuro. "Continuiamo a essere guidati dai dati, non ci fissiamo su un singolo dato. E non ci vincoliamo a un percorso prefissato sui tassi", ha aggiunto Lagarde.
Francoforte conferma la sua stima sull'inflazione nell'area euro per il 2024, mantenendola al 2,5% indicato a giugno. Per il 2025 la stima resta al 2,2% previsto a giugno e per il 2026 rimane al 1,9% di giugno. In un comunicato, la Bce spiega che l'inflazione "dovrebbe tornare ad aumentare nell'ultima parte di quest'anno, anche perché i precedenti bruschi ribassi dei prezzi dell'energia non incideranno più sui tassi calcolati sui dodici mesi", e poi "diminuire fino a raggiungere il nostro obiettivo nella seconda metà del prossimo anno".
L'Eurotower rivede leggermente al ribasso le stime di crescita rispetto alle proiezioni di giugno: il Pil crescerà di 0,8% nel 2024, dell'1,3% nel 2025 e dell'1,5% nel 2026, "principalmente per effetto del minore contributo della domanda interna nei prossimi trimestri". Le condizioni di finanziamento "rimangono restrittive e l'attività economica resta contenuta, di riflesso alla debolezza dei consumi privati e degli investimenti", scrive la Bce.
"Mi aspettavo una scelta più coraggiosa da parte della Bce, 0,25% è troppo poco", è stato il commento del ministro degli Esteri Antonio Tajani al Senato. "Dobbiamo puntare sulla crescita e l'inflazione è in calo. La Bce deve poter fare di più. Credo che si debba modificare il Trattato che istituisce la Bce che non può essere solo guardiana dell'inflazione, deve poter governare la moneta per sostenere la crescita". E ancora: "Da un punto di vista monetario si deve poter fare di più. Se il costo del denaro è eccessivo, ed è eccessivo, non c'è motivo per tagliare solo lo 0,25%. Non dobbiamo cedere a capricci rigoristi, anche quello della Germania. La Bce deve avere più coraggio. Ed è indispensabile una sua riforma", ha concluso.