Camusso: "Colpiscono sempre gli stessi". Bonanni: "La mannaia solo sui dipendenti pubblici". E perfino i sindacati delle forze dell'ordine e della Difesa parlano di un'agitazione "per la prima volta nella storia della Repubblica". Renzi: "Riceverò gli uomini in divisa ma niente ricatti"
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I sindacati bocciano il nuovo blocco del salario degli statali, e promettono battaglia. Per Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, la sensazione "è che si seguiti a chiedere ai soliti noti per non toccare altri interessi che invece produrrebbero molte risorse". E il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, annuncia mobilitazioni "in tutta Italia" perché si usano i "guanti bianchi per le municipalizzate e la mannaia su dipendenti pubblici".
Bonanni, si è detto "molto preoccupato del comportamento del governo. Siamo ormai alla farsa", ha sottolineato. Il numero uno della Cisl ha poi criticato il metodo con cui è stato comunicato il blocco della contrattazione per gli statali, "annunciato a mezzo stampa: usano un sistema che neanche a Cuba si usa, dove c'è un autocrate". Intanto, ha aggiunto, "le ruberie continuano e lasciano il presepe della spesa pubblica così come è. Anzi negli ultimi sei mesi la spesa è cresciuta, mentre prendono dai più poveri". Secondo Bonanni, infatti, "i dipendenti non prendono un soldo da 8 anni e le assunzioni non si fanno da 15 anni".
Ad annunciare clamorosamente uno sciopero sono poi anche i sindacati di polizia e il Cocer Interforze, che spiegano come "per la prima volta nella storia della nostra Repubblica siamo costretti, verificata la totale chiusura del Governo ad ascoltare le esigenze delle donne e degli uomini in uniforme per garantire il funzionamento del sistema a tutela della sicurezza, del soccorso pubblico e della difesa del nostro Paese, a dichiarare lo sciopero generale".
"Qualora nella legge di stabilità sia previsto il rinnovo del blocco del tetto salariale - spiegano le organizzazioni di categoria - chiederemo le dimissioni di tutti i capi dei vari Corpi e Dipartimenti, civili e militari, e dei relativi ministri poiché non sono stati capaci di rappresentare i sacrifici, la specificità, la professionalità e l'abnegazione del proprio personale. La frattura che si creerebbe in tale scenario sarebbe insanabile; o restano loro oppure tutti quelli chi si sacrificano, ogni giorno e in ogni angolo del Paese e dell'intero mondo per garantire sicurezza e difesa" e che "per poco più di 1.300 euro al mese sono pronti a sacrificare la propria vita per il Paese".
Da parte sua il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha fatto sapere che riceverà "personalmente gli uomini in divisa ma non accetto ricatti". Il premier ha sottolineato che fare sciopero per un mancato aumento quando ci sono milioni di disoccupati è ingiusto.