Esercenti e aziende della grande distribuzione minacciano di non accettarli più se non cambia il sistema: "Su un ticket da otto euro ne incassiamo appena sei"
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Confcommercio Fipe, Fida Confesercenti, Federdistribuzione, Coop e Ancd Conad pronte a scendere in piazza il 15 giugno. Il motivo dello stato di agitazione sono commissioni troppo elevate e tempi di rientro troppo elevati. Per questo motivo gli esercenti e le aziende della grande distribuzione chiedono una riforma del sistema di erogazione dei buoni pasto. Se le richieste non dovessero essere ascoltate, i ticket potrebbero non essere più accettati nelle attività commerciali.
Prendendo in esame le ultime due gare, indette rispettivamente nel 2018 e nel 2020, le commissioni a spese dei commercianti si sono attestate in media tra il 17,8% e il 19,8%. In una nota distribuita da Fiepet Confesercenti Modena e Fipe Confcommercio, le associazioni spiegano come il risparmio della Pubblica Amministrazione sui pubblici esercizi e sulla distribuzione commerciale. "Per ciascun buono da otto euro il bar, il negozio alimentare o il supermercato ne incassa poco più di sei. Una volta scalati anche gli oneri di gestione quelli finanziari si registra un deprezzamento del 30%".