La titolare del dicastero del Lavoro: "Siamo disponibili al confronto con le parti sociali ma tutti ci dobbiamo mettere attorno a un tavolo con la volontà di ascolto reciproco"
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Per il ministro del Lavoro, Marina Calderone, "c'è un ragionamento molto più ampio del salario minimo legale fissato per legge, c'è un tema di salario dignitoso". Lo ha affermato a margine di un evento sul lavoro organizzato da Fratelli d'Italia. "Siamo contro al salario minimo per legge", ha aggiunto, spiegando che "fare un ragionamento su un'equa retribuzione è anche tener conto che nell'ambito della contrattazione collettiva il valore della restituzione in termini orari di un importo è data da tutta una serie di fattori".
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"Siamo contro al salario minimo per legge - ha precisato il ministro - e lo facciamo per coerenza nell'utilizzo degli strumenti: se siamo per la contrattazione non possiamo imporre per legge un numero che è un importo minimo di salario" ma va semmai individuata "una modalità con cui sostenere i rinnovi contrattuali o delle legittime misure di contrasto all'utilizzo improprio degli strumenti" o anche per "combattere tutte quelle forme di lavoro spurio" come la "falsa intermediazione di manodopera" e "su questo siamo impegnati".
Il ministro Calderone, nel corso dell'evento di Fratelli d'Italia, ha anche toccato il tema dello sciopero generale di venerdì 17 novembre che sta infiammando il dibattito politico in questi giorni. "Il diritto allo sciopero è fondamentale e va assolutamente ribadito e confermato, nessuno lo ha messo in discussione - ha affermato -. Nell'ambito dei servizi essenziali bisogna rispettare delle norme che sono a tutela dei diritti dei cittadini come la mobilità. La precettazione è avvenuta in tante altre occasioni, non è un inedito". (Leggi anche: il Mit precetta lo sciopero: consentito solo dalle 9 alle 13)
"Noi siamo disponibilissimi" al confronto con tutte le parti sociali "su tutto quanto, anche sugli interventi che metteremo in campo per rendere più dinamico il mondo del lavoro. Non c'è una preclusione, non potrebbe esserci", ha assicurato la Calderone, rispondendo a chi gli chiedeva dei tavoli con i sindacati sui principali dossier dell'esecutivo, a partire da quello sulle pensioni. "A breve individueremo una serie di impegni, ma - ha ammonito - tutti ci dobbiamo mettere attorno a un tavolo con la volontà di ascoltarci reciprocamente e non partire dal presupposto di dire, ancora prima che sia finito l'incontro, che non è servito a niente".
I dati sull'occupazione, ha proseguito il ministro, "sono in crescita e ci fanno ben sperare. Ovviamente bisogna tenere conto degli indicatori generali ma penso che abbiamo tutti i presupposti per far funzionare le politiche che abbiamo già avviato. Ora abbiamo un obiettivo importante al primo gennaio 2024: la partenza dell'assegno di inclusione per 750mila nuclei familiari. Stiamo lavorando per implementare questa seconda parte della riforma".
Il ministro Calderone si è poi concentrata sul tema delle morti sul lavoro: "Non intendo derogare a quelle che sono le mie responsabilità: dovremo non solo fare controlli più pressanti ma fare anche una riflessione sulla tenuta e l'eventuale necessità di altre norme che possano essere ancora più incisive dove un errore umano può causare la perdita di una vita".