Il provvedimento, secondo le voci che si erano diffuse, sarebbe stato inserito nel decreto per gli 80 euro in busta paga: tutto falso
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Canone Rai e recupero dell'evasione, in pochi minuti arrivano annunci e smentite che avrebbero un'unica fonte, Palazzo Chigi. Prima si diffonde la notizia che il governo starebbe studiando un provvedimento per il recupero, appunto, dell'evasione legato al canone tv legandolo alla bolletta elettrica. Poi, sempre dalla sede dell'esecutivo, ecco la smentita: nessun intervento del genere è allo studio del governo.
Quell'eventualità non è prevista, dicono fonti del governo, ed è destituita di ogni fondamento. E pensare che, poco prima, oltre all'ipotesi di una misura allo studio in tal senso, si era anche precisato che il provvedimento sarebbe stato inserito nel decreto per gli 80 euro in busta paga per i redditi sotto i 1.500 euro. Tra le ipotesi, la possibilità appunto di legare il pagamento della tassa non più alla detenzione dell'apparecchio, ma alla bolletta elettrica o al nucleo familiare.
Il recupero potenziale sarebbe di 600 milioni di euro e riguarderebbe il 26,5% dei nuclei familiari (pagano attualmente il canone il 68,7% dei nuclei, pari a 16 milioni e mezzo, con un gettito complessivo di 1,7 miliardi di euro). Il recupero stimato sarebbe però solo di 300 milioni. E questi soldi, sempre secondo la prima ipotesi, sarebbero stati divisi a metà tra Tesoro e Rai, con un gettito pari a 150 milioni per le casse pubbliche.
Sul canone speciale poi (quello dovuto da chi ha una tv in esercizi pubblici o locali aperti al pubblico), si prevederebbe un recupero di 100 milioni di euro. E anche di questo tema si parlerebbe in una lettera inviata da Palazzo Chigi alla Rai. Il governo chiederebbe un contributo alla tv pubblica per finanziare i provvedimenti annunciati dal premier Matteo Renzi, pari al 10% del canone, cioé 170 milioni di euro. Probabilmente, tutta una bufala.