Parla il braccio destro del patron di Esselunga, che l'ha premiata lasciandole in eredità 75 milioni di euro
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"Il Dottore mi aveva anticipato che mi avrebbe ricordato nelle sue ultime volontà e io gli avevo detto che avrei fatto lo stesso nel mio testamento con alcune delle tante attività benefiche che lui aveva sempre sostenuto; facendolo nel silenzio perché ripeteva sempre che la beneficenza non va pubblicizzata". Così Germana Chiodi che racconta oltre 40 anni di lavoro in Esselunga. "Gli ho voluto bene e lui ne ha voluto a me".
"Il Dottore era un genio, aveva sempre mille idee in anticipo su tutto, non solo sulla grande distribuzione, era un carattere forte un trascinatore, anche negli ultimi anni aveva una forza eccezionale. Non sa come mi sento addolorata", ricorda ancora a Repubblica.
In molti sostengono che avendo una grande influenza su Caprotti sia stata anche la responsabile di tanti licenziamenti in azienda. "Il Dottore mi chiedeva la mia opinione sulle persone che lavoravano in Esselunga, mi chiedeva cosa pensavo a livello professionale e io rispondevo sinceramente", afferma ancora Germana Chiodi.
Ora (malgrado sia in pensione lavora ancora per Esselunga come consulente) dovrà decidere cosa fare in futuro. "Quando ho maturato la pensione Bernardo mi ha chiesto di rimanere a lavorare finché c'era lui e io sono rimasta, ma ora senza di lui c'è il vuoto, anche in azienda si sente tanto la sua mancanza. Adesso non so che farò, rimarrò solo se la famiglia mi chiederà di restare ancora per un po'".