il decreto del consiglio dei ministri

Caro bollette, gas, rinnovabili e auto: tutti gli interventi a favore di famiglie e imprese/ La Scheda

Otto miliardi per famiglie e imprese, destinati a mitigare gli effetti del caro energia e supportare l'automotive, senza necessità di un nuovo scostamento di bilancio

18 Feb 2022 - 21:06

Gli interventi del decreto sulle bollette a favore delle famiglie ammontano a circa 4,8 miliardi di euro. E' la somma indicata dal ministro dell'Economia, Daniele Franco, che ha spiegato: "1,8 miliardi di interventi sugli oneri di sistema sono per le famiglie, oltre a circa 400 milioni di interventi sull'Iva e ai 2,6-2,7 miliardi di intervento sul bonus sociale". 

"Abbiamo una performance molto positiva nel 2021", spiega il ministro dell'Economia, Daniele Franco, indicando che "il livello del fabbisogno è risultato molto più basso delle attese per l'andamento dell'economia e delle entrate in generale molto positivo. Siamo convinti che emergerà un saldo tendenziale inferiore all'obiettivo e noi stiamo utilizzando questo margine. Ogni decisione dipende dall'evoluzione delle circostanze. Ci aspettiamo una ripresa più accentuata dal secondo trimestre e nei successivi, e che la situazione migliori e che col Def potremo ristorare i tagli di spesa applicati al bilancio del Mef in questo momento" per finanziare il nuovo decreto.

Le risorse - 5,5 miliardi vanno a famiglie e imprese. Gli interventi per le famiglie totalizzano, è il conto del ministro dell'economia, 1,8 miliardi sugli oneri di sistema, 400 milioni di sull'Iva e 2,6-2,7 miliardi sul bonus sociale, per un totale di circa 4,8 miliardi. Sul lato delle imprese, ha spiegato Franco, gli altri 1,2 miliardi degli oneri di sistema sull’elettricità e sul gas, l'intervento sulle energivore, l'ultimo intervento sulle gasivore per 2,8-9 miliardi e poi 700 milioni ripartiti fra regioni, servizi ed enti locali. Per le auto c’è lo stanziamento di un miliardo all'anno, per 8 anni.

Stop oneri di sistema fino al 30 giugno - Tre miliardi vengono stanziati per bloccare gli oneri di sistema anche nel secondo trimestre, ovvero fino al 30 giugno. Con queste risorse l'Arera annullerà le aliquote "applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW" e "alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico".

Confermata Iva gas al 5% - Anche nel secondo trimestre - quindi per le fatture emesse per i consumi stimati o effettivi dei mesi di aprile, maggio e giugno 2022 - il consumo del gas per uso civile e industriale è assoggettato all'aliquota Iva del 5 per cento.

Rafforzato il bonus sociale energia e gas - Per il secondo trimestre le agevolazioni relative alle tariffe per la fornitura di energia elettrica riconosciute ai clienti domestici economicamente svantaggiati ed ai clienti domestici in gravi condizioni di salute sono "rideterminate dall'Arera, al fine di minimizzare gli incrementi della spesa per la fornitura, previsti per il secondo trimestre 2022, fino a concorrenza dell'importo di 500 milioni di euro".

Imprese energivore - Per le imprese a forte consumo di energia elettrica che hanno subito un aumento dei costi di oltre il 30% rispetto al 2019 "è riconosciuto un contributo straordinario a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, sotto forma di credito di imposta, pari al 20 per cento delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel secondo trimestre 2022". Alle imprese a forte consumo di gas naturale "e' riconosciuto, a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti per l'acquisto del gas naturale, un contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta, pari al 15 per cento della spesa sostenuta per l'acquisto del medesimo gas, consumato nel primo trimestre solare dell'anno 2022, per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici".

Fonti energetiche rinnovabili - Il decreto prevede, ha spiegato il ministro della Transizione Roberto Cingolani, una "formidabile semplificazione per gli impianti di natura rinnovabile, prevalentemente fotovoltaico". Si tratta di facilitare al massimo l'espansione di tecnologie fotovoltaiche, prevalentemente per autoconsumo per impianti sino a 200mila Kw, si farà un modulo unico". C’è un fondo "per aiutare le piccole e medie imprese affinché queste azioni vengano". Infine c’è una semplificazione importante anche per altre attività rinnovabili, come per esempio il geotermico, per impianti sotto 2 megawatt, sia per uso termico che per uso di produzione elettrica".

Gas - La prima 'zampa' del piano del governo è aumentare la produzione, uno sforzo a cui l'Eni - l'ad Claudio Descalzi ne ha parlato oggi con gli azionisti - si e' gia' detta "pronta e disponibile". "Fra ciò che è già in produzione e ciò che possiamo aumentare, possiamo arrivare a un portafogli di circa 5 miliardi di metri cubi, che essendo gas prodotto da giacimenti nazionali, con opportune regole, attraverso il gruppo Gse potranno essere sostanzialmente distribuiti ad un prezzo estremamente più vantaggioso rispetto a quello normale di mercato", ha spiegato Cigolani. C’è poi l'obiettivo di un'ottimizzazione generale degli stoccaggi per partire sempre minimo dal 90% di riempimento. 

Biocarburanti -  Tra gli interventi del decreto per contenere i prezzi energetici c’è anche "un investimento un po' più tecnologico sui biocarburanti, soprattutto quelli in purezza, da filiere sostenibili", alcuni dei quali vengono dall'olio di ricino. L'obiettivo è arrivare ad "una emissione di 200mila tonnellate nel 2023 e una progressione annuale di +50mila tonnellate ogni anno", che consente anche di raggiungere la percentuale richiesta dalla nuova direttiva Ue, cioè il 16% di biocarburanti entro il 2030. "A questo aggiungiamo un fondo già coperto per lo sviluppo ulteriore sui biocarburanti". Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha ricordato che "oggi un motore diesel, per esempio quello di un camion,  puo' funzionare con questi carburanti inquinando molto meno, senza necessariamente dover cambiare" struttura.

Investimenti energetici al sud - Arriva un fondo da 290 milioni nel 2022-2023- destinato al credito di imposta per gli investimenti in energie rinnovabili ed impianti di efficienza energetica nelle regioni del Sud, ovvero Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Automotive - Sul settore c’è un miliardo all'anno per 8 anni per accompagnare il processo di transizione. "L'intervento pubblico e' importante ma l'iniziativa privata lo è di più, questo serve a convincere a investire a fianco dello Stato", spiega il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti. In arrivo il decreto che stabilirà gli incentivi per acquisto di autovetture ecologicamente compatibili, non soltanto elettriche, perché non c’è solo l'elettrico, e soprattutto in fase di transizione dovremo considerare anche l'ibrido.

Società sportive - Alle associazioni e società sportive dilettantistiche maggiormente colpite dagli aumenti, con specifico riferimento alle associazioni e società sportive dilettantistiche che gestiscono impianti sportivi e piscine, va un ulteriore contributo di 20 milioni di euro.

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