Dall'allungamento della durata del finanziamento alla surroga, dal Fondo di solidarietà al passaggio al tasso fisso: ecco cinque strategie per fare fronte alle rate che si gonfiano sempre più
mutui-tassi-fissi-variabili © Tgcom24
Il caro-mutui mette in difficoltà le famiglie italiane. L'Abi, Associazione Bancaria Italiana, raccomanda cinque strategie per sopravvivere alle rate crescenti. Il primo consiglio è di rivolgersi alla propria banca ai primi segnali di difficoltà. I titolari di mutui possono chiedere di allungare la durata del finanziamento, una surroga, ricorrere al Fondo di solidarietà per mutui prima casa e passare al tasso fisso.
Le rate dei mutui a tasso variabile stanno crescendo a causa del rialzo dei tassi di interesse da parte della Bce. Nel Memorandum diffuso dall’ABI si segnalano le possibilità che le famiglie italiane hanno a disposizione per ridurre l’impatto delle quote da pagare sempre più alte. Il primo consiglio è di rivolgersi alla propria banca ai primi segnali di possibili difficoltà. Il titolare del mutuo, infatti, dovrebbe subito valutare insieme al proprio istituto di credito le possibili soluzioni per affrontare l’aumento dei tassi di interesse. La banca fornirà tutte le informazioni utili per comprendere le diverse opzioni e per valutare preventivamente gli impatti.
Ma che cosa possono fare le famiglie di fronte al rialzo delle rate? L’ABI segnala che il titolare del mutuo ha cinque possibilità. La prima è concordare con la propria banca l’
Il titolare del mutuo può anche effettuare la cosiddetta portabilità/surroga dei mutui, cioè la possibilità di trasferire senza spese e costi il proprio mutuo ipotecario presso un'altra banca, modificandone le condizioni contrattuali e tentando di ottenere un tasso migliore e, di conseguenza, una rata più bassa.
Un'altra possibilità è quella di ricorrere al Fondo di solidarietà per i mutui prima casa, il cosiddetto “Fondo Gasparrini”, che permette di sospendere il pagamento della rata del mutuo ipotecario stipulato per l'acquisto dell'abitazione principale fino a 18 mesi, allungando il piano di ammortamento per il periodo della sospensione. Una possibilità alla quale si può ricorrere in caso di eventi quali, ad esempio, la perdita del posto di lavoro, la riduzione dell’orario di lavoro, cioè la cassa integrazione, o la riduzione del fatturato per i lavoratori autonomi.
Infine si può trasformare il mutuo da tasso variabile a tasso fisso. La legge di bilancio per il 2023 ha disposto che le banche siano obbligate alla trasformazione, in caso di richiesta del mutuatario che non sia in ritardo nei rimborsi, per i mutui di importo fino a 200mila euro e con l’Isee del mutuatario che non deve superare i 35mila euro.